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papaveri

(dedicata alla compagna della mia vita, con amore e stima. Ed alle donne, non tutte, che han conservato la loro natura ed i loro occhi e la memoria dell’antica sapienza)

Io d’Aristotele leggo sempre i codicilli

ricerco verità anche in quel ch’è confutato

così m’accade d’esser perso in gilania

e di Micene perceprire la canzone

il racconto dell’Inka … d’ascoltar la curandera

di quel principio ch’è all’origine …

sebbene rifiutato e anche bruciato …

persin senza scrittura!

e voi che mi parlate di vittoria

voi che ne accettate il compromesso,

con il potere per divenir sistema,

pur di contare … pur di restare in gara .

Voi che ricercate maggioranza

quella ch’ io temo e che mi fa così paura.

Ch’è maggioranza nell’arte del linciaggio

d’architettura nel costruire roghi …

ch’è sanità mentale, ch’è accettabile

ch’è quel che norma, consuetudine, ch’è legge

Ch’è polizia, confine… ed anche muro

ch’è steccato , proprietà … competizione

Perdonate! Io sto a testimonianza

preferisco d’essere solo o minoranza

preferisco dichiarare un mondo altro

quel che i molti non vogliono

e che nemmeno riescono a capire

senza competizione, senza gara

un mondo ch’è cerchio, ch’è donna

ed anche madre…un mondo senza ferro

e senza guerra,

un mondo che non mangia gli animali

che di natura non fa scempio, ma retaggio

Un mondo d’appartenenza e che non vuol padroni

sullepietref

di giandiego

Non vorrei essere confuso per questo mio post con un catto-comunista, che non sono (sicuramente non catto, quantomeno) pur essendo più che convinto che esista una fortissima e fondamentale componente spirituale nell’essere altro dal sistema e dal potere.

Questa convinzione aleggerà in tutto l’articolo, perchè fa parte del mio modo di vedere e di “intuire”, quindi, fatto questo chiarimento passiamo al “contenuto”.

Si sta sollevando, nutrita ad arte e fomentata strumentalmente, una fortissima ondata di intolleranza e xenofobia essa è sommamente pericolosa e produrrà mostri, ma contrariamente a quanto leggo attorno a me io credo che quello più pericoloso sarà la “contrapposizione” e chiarisco.

Per fare muro contro muro occorrono due muri, per combattere una battaglia occorrono almeno due contendenti, che decidano che non si può più parlare ma si deve risolvere a mazzate.

Sono convinto che il reale “obbiettivo” di chi nutre e fomenta, non tanto gli untori che sono spesso soltanto patetici fanatici, ma i burattinai, sia proprio questo: costringere i costruttori di ponti ad adattarsi a costruire muri ed a sorvegliarli … a difenderli.

Credo che il fine sia quello di scardinare la logica del “ponte” più che non , solamente, quella di affermare la propria superiorità razziale, l’Elite non ha necessariamente razza, non è necessariamente bianca e ariana.

Così come molte altre cose in questo scontro globale, questo dato appare sfuggirci e ci troviamo costretti ad un livello di confronto che non dovrebbe appartenerci.

Così come nel “campo del lavoro” ci hanno costretti sulla difensiva ora essi allargano al concetto stesso di “civiltà” questo assioma. Andando ad attaccare direttamente le basi del convivere ed il concetto stesso di “altruismo e condivisione, solidarietà, fratellanza” … relativizzandolo, così come hanno fatto con la storia e con la verità.

Essi nutrono la rabbia, la contrapposizione, l’odio, ma attenzione … non lo fanno solo con i microcefali razzisti o con i piccolo borghesi xenofobi, essi comunque costruirebbero muri, perchè è nella loro natura.

Gettano l’amo per tutti coloro che nell’AreA del Progresso e della Civiltà hanno questa propensione allo scontro, a tutti coloro che vedono nello scontro fra muri contrapposti l’unica strada possibile, perchè è esattamente questo che vogliono e che permette loro di dominare in assoluta tranquillità il mondo da centinaia e centinai di anni. La contrapposizione … il muro contro muro che annienta le ragioni e rende imbecille anche l’uomo più saggio. La guerra dove non vince nessuno … La lotta di tutti contro tutti.

Faccio fatica ad esprimere, mi rendo conto della “delicatezza” dell’argomento.

Quello che sto dicendo dissuade dalla lotta , dalla difesa dei diritti, dalla resistenza, dalla radicalità, niente affatto … anzi!

Forse che Gandhi era men che radicale? Forse la sua lotta non fu sanguinosa e dolorosa, forse non fu tenace, dura … ma non voglio abusare di quest’esempio, perchè anch’esso rischia di “marcare” il senso di quel che dico.

La radicalità e la resistenza hanno a che vedere con la tenacia, la coerenza, con la fede, con la convinzione di quello che si sta facendo, non necessariamente con la violenza o con l’accettazione del “terreno di scontro proposto dal potere”.

È davvero molto comodo per loro ridurre tutto ad uno scontro fra etnie, e fa gioco che questo scontro sia violento, virulento e possibilmente folle quanto basta, Ma che senso ha per noi riprodurre i linguaggi ed i metodi degli sgherri peggiori del loro esercito di mercenari … siamo perdenti in questo perchè riproduciamo comportamenti e metodologie che a “loro” vanno benissimo, accettiamo ed implementiamo una filosofia che è la loro … diventiamo come loro ed alla fine smettiamo di costruire ponti per difendere la nostra piccola, patetica, inutile muraglia.

Questo li fa vincere, perchè quello ci cui hanno bisogno è un mondo di muri.

Credo, perdonatemi per averlo detto così tante volte, che la differenza si marchi nei comportamenti ed anche nelle scelte di confronto … essere razzisti con i razzisti, crea solo scontro e non produce nulla di buono. odiarli, insultarli  …può essere anche molto,piacevole, ma non produce altro che copia dei loro stessi metodi

Accettiamo di divenire bersagli, esattamente come lo sono i nostri fratelli migranti, perchè siamo come loro… sostanzialmente diversi dai “buratti” del sistema, altri ed estranei, disperati e dolenti …facciamo della condivisione e della solidarietà … della compassione la nostra “arma”. Rispondiamo “essendo parte ed accettando la logica della fratellanza universale a chi fa della “divisione e della contrapposizione”. Rifiutiamo la logica dello scontro della stupidità senza limiti dell’insulto e della derisione, perchè essa fa parte, integrante, della logica che produce lo stato di cose che stiamo vivendo.

Ogni cosa è concatenata…non esistono scompartimenti stagni in un mondo globalizzato, il crearli è artificioso e strumentale, ed è in genere un “pretesto” del potere.

La filosofia che sorregge La logica punitiva contro i popoli e la Grecia, nasce dalla medesima fonte che origina il pianto della bimba palestinese di fronte all’incapacità della Signora Merkel nel provare compassione. Sta nella filosofia che sorregge le sue dichiarazioni di “impossibilità”

Se vogliamo essere altro, e dobbiamo, accettiamo la sfida di esserlo sino in fondo … iniziando a lavorare sui nostri stessi limiti e sulla nostra stessa rabbia.

 

albero

Camminando questa vita

guardando ed osservando

come l’umanità ripeta sempre

se stessa e i propri errori

La stanchezza del passo

l’alternanza uno e poi l’altro

Quello che vorrei sarebbe l’entusiasmo

di chi scopre, di chi vive

di chi vede per la prima volta

Quello che vorrei sarebbe il cambiamento

che scorre …che cresce

che illumina il mondo

Quello che vorrei sarebbe fare un cerchio

condividendo ed ascoltando

insegnando ed imparando

Per aprirsi dopo al mondo…

come fanno i baccelli a propagare

Quello che vorrei sarebbe essere parte

saper d’essere Uno insieme al Tutto

sentir la voce e la musica di dentro

Quello che vorrei è il canto della Madre

carico d’empatia ed il suo richiamo

quello che vorrei … in fondo

è riveder la Luce

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"CONTRO IL GOVERNO
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