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Testimone son io di questi anni

che di stoltezze e di vergogne antiche

e nuovi inganni … eh sì ne han visti tanti.

Passare dentro al tempo e nella storia

Uomini di potere affastellati

fra loro fortemente raggrumati

che si inventaron saggi e assai sapienti

ed eran stolti e sciocchi ed ignoranti

Cose già viste in un mondo senza tempo

di vecchi camerieri e ignote serve…

Compunti maggiordomi con tanto di marsina

che visti da qui sotto

sembravan d’esser re ed erano servi

Stupidi burattini aggrovigliati.

Noi qui … stupidamente a far di conto

insultando le pale a luridi mulini senza vento.

Testimone son io ma siamo tanti

troppi … ci accontentammo d’uno ruolo

d’una comparsata alla commedia

… solo una maschera

d’esser coscienti e del saper vedere

del saper leggere e non facemmo altro

…  sinché più non capimmo.

Ed ora e qui vivamo in confusione

con la modernità che si fa beffe

camminandoci in faccia e sopra al cuore.

Schiacciati dentro a un vortice selvaggio

che parla lingue antiche eppure nuove.

Non trovammo parole e le ragioni

… che in fondo oggi

è un giorno buono come un’altro per morire

Vivemmo la paura qui … sopravvivendo

ai nostri anni ed alla nostra storia

Costruendoci attorno una bottiglia

perchè la merda non ci schizzasse addosso

Ma essa entrò dall’alto e dentro al collo

sino a imbrattarci … sporchi ed odorosi come tutti

ovale

Dico quel che dico perchè scelsi … un giorno

d’essere quello che sono … esattamente

Ed ora e qui vi parlo e mentre penso … scrivo

di quel che è sogno che è anche quel ch’io credo

Lo costruii nel tempo con il passar degli anni

lento e fatale scorrere di questi miei minuti

scoprendone il racconto passo a passo

giorno per giorno che ancor non ho finito

goccia su goccia non smetto d’imparare

non è concesso il fermarsi in questa vita

Lo stupore e il canto ed il terrore

con la paura e insieme lo sconforto

d’ogni risvolto io bevo

comunque e sempre avvolto

che sia chiaro od oscuro … che sia gioia o dolore

Son qui scrivendo cercando la saggezza

e non m’accorgo quand’essa passa accanto

perchè come quei molti che sempre un po’derido

Io sono cieco e stolto supponendomi poeta

Io che non compaio che non son letto

che nessuno ambisce a pubblicare

Pensando a questi anni e al loro segno

Dotti e sapienti certo non cercan me

e le parole volano e si perdono

inutilmente scritte pensate per il nulla

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