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Lo ringrazio io mio padre
Di quella sua fatica che mi ha tirato grande
Per il suo insegnamento, il senso della libertà
Per quegli schiaffi che non mi ha dato
Per quel suo sindacato che era così forte
Per quelle sue idee che eran così salde
Per quel Berlinguer che tanto rispettava
Per tutte quelle notti in cui lui mi aspettava
Quando io uscivo per far rivoluzione
Per quella volta che son tornato rotto
e lui mi ha portato all’ospedale
Lo ringrazio, delle sue paure
Per la sua storia
Per le sue rabbie
Per quel suo cuore malato che ha buttato
per me
davanti ad ogni ostacolo
Lo ringrazio per quegli unici schiaffi
quando ho rubato
Di quelle sue vergogne
di cui ridevo
E lo ringrazio in questa mezza età
D’essermi accanto…ancora
Come sempre e nonostante tutto

bambina-piange-1

Bambini…dimenticati
il mondo è confuso, vi offende, vi usa
Dimentichi, i grandi ,d’esser stati nel tempo
Loro stessi dei figli…
Son passati, per loro, i secoli, gli anni. Eoni di storia!
Immensa fatica di crescere, pazienza, dolore dell’esser cresciuti
Voi sepolti da un palmo di terra…a monito!
Dopo! purtroppo per voi
Questo mondo è impazzito…e voi anche, con lui
Mercanti di morte
assassini nei ghetti e per strada
Assassini!
Venduti, comprati e corrotti.
Dove, il mondo è poi detto civile
Voi , viziati ed anche troppo protetti
Comunque, per sempre, sembianza d’adulti immaturi
sbagliati…distratti
Coloro che insegnano ma non sanno soffrire
Bambini!
Dolore, vergogna, incapacità
Voi ultimi
vittime della nostra ignoranza
Nessuno è innocente!
non di povertà e di violenza
nè di guerra e miseria
Di fame, di pedofilia
Nessuno è innocente!
Di ghetti e favelas, di bimbi soldato
Di orrendi, viziati, incostanti
Nessuno è innocente!
Per questi ragazzi che tutto saranno
ma mai genitori…davvero
Guardate, guardateci…non imparate da noi

Non chiedere troppo all’amore

lascialo andare

Fai che lui cresca, solo, senza strafare

Fallo respirare con il tuo respiro

dagli tempo Imparerà e poi camminerà da solo…

vedrai saprà correre e saltare

Abbi fiducia in lui, lasciati andare

lo vedrai poi pian piano anche sbocciare

Non ti scordare, mai, che può far male

non t’aspettar da lui che non lo faccia

è nella sua natura il far soffrire

e come tutto poi nasce, cresce e muore

Tu non volerne, a lui, se non è eterno

Anche se ti fa credere che durerà per sempre

Se tu sarai onesto anche con lui

Non raccontandoti frottole o invenzioni

Tenendo gli occhi aperti ed anche il cuore

Ma rimanendo “uno” anche in amore

Allora, lo vedrai, saprà sorprenderti

potrà, lo sai, farti restar di sasso.

Saprà durare a lungo crescere, trasformarsi

Piegarsi al vento di ogni turbamento

Accompagnarti per tutta una vita

comunque non lasciarti mai

Tu non chiedergli nulla lascialo fare

Però …ricorda e continua a camminare


Cosa dire d’amore che non si sia già cantato?

Come…farne racconto, non già scritto o narrato?

Chi potrà mai scoprire di parole mai dette

Reinventare percorsi  d’esperienze mai fatte

Percorrendo il racconto, di noi due innamorati

Così unici al mondo, noi! I primi mai nati

Fermando alfin  rumore al cuore ch’è in tumulto

Come se fosse vero.

Come se fosse l’unico.

Ogni canzone è nuova, per chi non l’ha cantata

Ogni storia, alla fine, viene sempre raccontata

Per chi ne cerchi il senso…chi ne voglia il profondo

Il tempo poi, perdona ogni ricordo ogni rimbombo

Perché memoria non conta, per nostra grazia

In amore

Poche parole
possono essere canzoni
Se tu parli da dentro, se dici di emozioni
Semplicità è la tua faccia stanca
È la tua mano che mi accarezza il volto
È il bacio dato di prima mattina
Quelle due chiacchiere, con il caffè, prima di partire
Semplicità…è solo una parola
Ma col tuo amore diventa una canzone
Di questa vita ed è anche la magia
Che mi circonda e tutto mette in luce

Non riesco, anche volendo, ed io non voglio,
a mi scordar quegli anni
Quelli di piombo, come voi li chiamaste
Ma io ero giovane, avevo la speranza
in un mondo migliore…
Sì…già dai quei giorni
Fatto di uguali
di libertà e giustizia…
rispetto, spirito,
amore e conoscenza
Con l’anima in mano e dentro agli occhi
Fummo usati…
voi dite, io non lo credo
Abbiam sbagliato?…
Sì…più di qualche volta
Ma credevamo, facevamo qualche cosa…
non era il mondo dell’unico pensiero
Per chiamar qualcuno
cercavi una cabina
Era migliore? Io non so giudicare
Ma quel che oggi è…
noi lo pensammo ieri
Voi ci prendeste, come in una provetta
Ci riduceste a moda…
atteggiamento
Poi ci vendeste in edicola a dispense
Noi eravamo veri
il sangue ci scorreva
Ed il dolore…
anche quello era sincero
Sì…come la gioia in ciò che facevamo
Non mi vergogno punto…
Di quegli anni passati per la strada
in piazza, esposti
Urlandovi ogni giorno
di quella rabbia
Che dentro a noi non dorme
Che nonostante tutto
non sa proprio morire
Perché voi ci provaste e ci provate ancora
Ad assopirla, a farla soffocare…
ognora per mille e mille volte
Con il silenzio…tacendoci di lei
Non esponendola nei vostri giornali
Ma lei…la rabbia…
sta ancora per la strade…
Ha la memoria lunga
NON VI SCORDA
Ma senza rabbia non si diventa grandi
Guarda tuo figlio, leggi la sua coscienza…
Cerca la fede e la sua idea del mondo…
È li che troverai il nemico…
quell’unico pensiero che uccide
che appiattisce ogni speranza
Quando hai ricordi stai diventando vecchio
Ma la memoria è storia…
ed è retaggio
NON MI VERGOGNO IO…
NE SONO FIERO
D’esser stato un ribelle…d’esserlo ancora
Ed anche quando accondiscendo…
per bisogno
Dentro di me alza la testa…cerca respiro,
ha sete di giustizia…quel ragazzo
Che si sognava di quel mondo bello
Dove ogni uomo fosse suo fratell
o

Scorrono gli anni e vanno, ma il tempo tuo non corre
Tu che rimani…fonte di giovinezza
E ancora il tuo sapore mi confonde
Ogni ora che passa…è un’esperienza
Del tuo cospetto…della tua presenza
Ancora tu…il rifugio, ancora pane e vino
Aria, respiro, l’anima e il divino
D’aria, d’acqua, di fuoco e terra calda
D’autunno e caldi fuochi…e poi la birra
Ancora il suo sapore
D’amore e tutto quello che m’hai dato
Io tengo fermo il tempo dentro me…però mi passa
E intanto attorno a me il mondo cambia
Tu mi hai cambiato amore
Con quell’affetto…così…senza moine
Però così sincero…così vero
Io tengo fermo il tempo dentro me…per non dimenticare
Per non scordar chi sono…e tu chi sei
Io voglio ricordarmi sempre
ogni momento ed ogni istante
Perch’io non voglio mai dimenticar di questa storia
Né del suo ritmo
né del sapore suo
E vaffanculo il mondo ed il suo tempo
Che corre via…che fa disattenzione
Che fa dimenticanza e scorrettezza
E corsa…e tempo per nessuno…
E che son cazzi miei di questa vita mia
Quel che tu sei per me…
tu sei il respiro
Tu sei l’acqua e il nutrimento mio
tu sei il mio sole
Quello che tu mi dai, no…non si può spiegare
Perché parole non possono bastarmi
Per dire tutto
È la pienezza
è l’anima che canta ed è la vita
Ogni giorno che passa è la conquista d’un giorno in più
Un passo avanti e cresci…e anch’io con te
Ma non invecchi mai
Sempre bambino è questo amore
Ed il mio cuore che gioca insieme a lui
Fra mille volti in mille giorni…il tuo
Di mille volte in mille e mille vite in cui ti incontro
Ancora e sempre in questo eterno amore

L’uomo che sorride ha delle opinioni
Tutto comincia…e poi finisce in lui
Egli è l’unto
Con l’amichetto suo…l’ americano…ama la guerra
Purchè gli vada giusta…e cada bene
L’uomo che sorride è tollerante…molto!
Consente idee a tutti…purchè uguali alle sue
Se si ragiona in troppi c’è casino e ci si perde tempo
L’uomo che sorride ti vuole affascinare
Compra la voce delle sirene, noleggia le trombe dei cherubini
Li fa suonare…Li fa cantare nei suoi talk-show
Vuole il tuo cuore, vuole la tua mente
Come un cannibale lui poi trangugia tutto
Non guarda, non studia…Egli sa
Non pesa, non distingue…Egli conosce
Egli divora tutto
Manda giù senza neanche masticare
L’uomo che sorride è assai pericoloso
Come una scimmia, digrigna i denti prima di azzannare
Si parli se si vuol del suo vestito…mai della stoffa
Si disserti, tutti quanti, sul colore…non sulla luce
Egli d’altronde odia i sovversivi
E gli intellettuali perditempo
I mai d’accordo
L’uomo che sorride ha 1000 dentisti
Il suo sorriso è falso
Vetrocemento lucido
La sua anima tace…il suo passo è pesante
Diffida, sinchè puoi, dell’uomo che sorride

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