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Ballando sopra al baratro

stolti, superbi … assenti

incauti perigliosi … nell’intorno silente

E’ il ballo dei dementi al convegno dei pazzi

il racconto è deformato … non se ne afferra il senso

l’importante è si creda alle nenie del potere

Torre di Babele … confine della sapienza

sordi, ritardati, scatole d’incoerenza

tutti parliamo assieme smuovendo solo l’aria

pulpiti d’ignoranza altri pensan per noi

imboccandoci la vita ci insegnano la strada

armandoci la mano vestendoci da crociato

giocandoci la partita sino all’estremo limite

silenzio cerebrale mozziconi di pensiero

non serve per ballare conoscere la canzone

come buratti danzano sull’orlo della vita

balliamo intorno al baratro e non sappiamo perchè

Un piede posto è in fallo!Dentro allo stesso nulla

senza guardarci attorno! La mente ottenebrata

accompagnati all’ara bestie sacrificali

applaudendosi il sangue santificano l’assassino

vuoto della coscienza … anime silenziate

un cristallo scompone il senso delle cose

rimandandoci musica a nascondere verità

Forse c’è un messaggio

in una bottiglia vuota d’un mare senza approdo.

La marionetta danza e danza il burattino

Cadono le città crollando sulle mura

interi imperi crollano e muoion gli imperatori

solo il sapiente osserva dall’orlo di conoscenza

dario

È morto … è mancato

un altro testimone se n’è andato.

Un guitto sbraitante.

Eppure era un grande sapiente.

Si sedette dalla parte del torto

Accomodandosi … ben più d’una volta.

E restò … lì seduto sì lontano dal tempo

stabilendo il suo passo …sulle assi d’un palco.

Gridando del mondo e se stesso.

Era un guitto sapiente … nno zanni impudente.

È morto chè morire si deve

inseguendo, come sempre, follia.

Il gran dio degli attori

di lui fece una faccia da maschera

facendogli dono dell’immenso potere

d’una grande risata.

Ed egli giocò con la propria arroganza

con se stesso e il suo Ego.

Esponendosi al mondo

ben più nudo d’un verme

come i re cun i quali giocava

e sberleffo e risata

così li denudò sulla pubblica piazza

inchiodandoli all’irridente berlina.

Mentre lui … lì seduto

dell’universo e se stesso rideva

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di giandiego

Sto invecchiando è innegabile, metodicamente, inesorabilmente, quotidianamente. Resto io, però, e questo, forse è peggio.

Mia madre diceva che in ogni 70enne (io ne ho solo 61) è imprigionato il ventenne che era e grida d’essere ancora lì, chiede che qualcuno lo ascolti.

Aveva ragione, ma la saggezza serve davvero a qualche a cosa? Per carità non fraintendetemi so che serve. Non sono un depresso, non odio la vita, non guardo spaventato al mio domani (anche se avrei qualche ragione per farlo). Non voglio intrattenervi con i miei mali, le mie paure ed i miei acciacchi, i miei fallimenti e le mie povertà, anche se ne avrei da raccontare.

Voglio soltanto fare una domanda … ne vale davvero la pena? Oppure nascondiamo la nostra paura della morte travestendola da saggezza, raccontando le amenità dell’età adulta e della vecchiaia, ed indorando pillole che non vogliamo ingoiare?

Pensavamo così a vent’anni? Io no … non vedevo i quaranta, figuriamoci quelli dopo.

Davvero questo è il meglio? Questa normalità noiosa e ripetitiva, questa paura di ogni cosa che travestiamo da sapienza. Questo terrore del cambiamento e questa fame di tranquillità… di stabilità?

Questo andirivieni fra ospedali, ambulatori, internisti, dermatologi, oculisti, dentisti, fisioterapisti … ma davvero? Tutto per prolungare la nostra miserabile esistenza di qualche mese?

Forse questo discorso vale solo per me che sono diabetico, cardipatico … zoppo e invalido, ma temo che non sia così … quando vado in giro per ambulatori (ormai uno dei miei lavori a tempo pieno)ne vedo tanti … vi incontro tutti. Casa fate lì? Accettate il compromesso con Big Pharma per vivere ancora un giorno?

Sex, Drugs & Rock and Roll … le moto rombanti, On the Road Again … The Rolling Stones, The Beatles … The Moovement, ma davvero?

James Dean e le macchine potenti … o anche solo le barricate in difesa di un’idea. Il fuoco delle molotov. Morire in uno scontro a fuoco per qualche cosa in cui credi davvero … siamo proprio sicuri che ne valga la pena? Di questa cosa, post mezza età, che si tinge sempre più da vecchiaia, che accoglie la dimenticanza privandoci anche della memoria?

É saggezza o è solo una scusa per modulare la nostra paura della morte? È questa la saggezza che ci maturerà spiritualmente …  la rassegnazione al decadere?

Non sto istigando al suicidio, mi faccio solo domande … le faccio a voi (ammesso e non concesso che qualcuno perda del tempo a leggermi).

Soprattutto perchè, poi, è fra quelli della nostra età che il potere annovera i più strenui difensori … gli amici più fedeli. l’ultima frontiera dell’indecenza. Proprio noi che volevamo affossarlo e distruggerlo oggi siamo sull’ultima frontiera con in mano la nostra scheda elettorale.

Sono un fallito, un povero, uno scrittore degli ultimi … un poeta da strada, per questo motivo parlo così?

In un batti e ribatti on line con Baccini (il famoso e noioso cantante melodico-finto rock) Lui mi ha definito “noioso mentecatto” … ed ha aggiunto “ … si definisce poeta e filosofo di strada … questo dice tutto”.

Quindi ragione di più, non abbiamo bruciato la nostra vita sull’altare della Gloria, non abbiamo Fama e Danaro nè costosi Status simbol da mettere in conto ad avvalorare il nostro percorso (pur essendoci passati moltissime volte vicini) … i più fra noi (almeno io lo sono) sono scrittori compulsivi non letti, poeti auto-referenti. Filosofi da discarica … ed allora? Era questo che vedevamo nel nostro futuro a vent’anni. Parlo per me, con voi … di me, di voi, di noi? Difficile dirlo.

Non abbiamo nemmeno cambiato il mondo … e stiamo invecchiando … i più (non io che sono un ultimo) funzionando da bancomat per le nuove generazioni spiantate e perdute (e forse per questo ruolo è giustificata la nostra esistenza).

Sex, Drugs & Rock and Roll … ha segnato gli anni della nostra gioventù che fossimo sistemici o antagonisti, poco importa … il modello era quello. Che poi fosse un fanfaronata … un boutade, può essere , ma ne siamo poi così sicuri … Per molti dei nostri modelli fu regola di vita ed anche il senso. I miti, nella stragrande maggioranza morirono a trent’anni. Quelli che sono durati possono forse essere divenuti dei Guru, ma non saranno mai delle “leggende”

Oggi siamo qui titubanti a pietire per un giorno in più … accettando l’idea di questi anni farmaceuticiche ci allontanino da Sorella Morte (quasi fosse possibile e realistico rimandare l’ultimo appuntamento, come se non fosse tutto già scritto)che ci spaventa più di ogni altra cosa con il suo mistero implicito.

Siamo divenuti padri, alcuni buoni altri meno (io meno) … alcuni sono nonni, altri no … e moduliamo saggezza e frasi fatte, per non ammettere a noi stessi d’essere monumenti al compromesso, noi così snob: popolo bue … ricettacoli di viltà.

D’essere pronti a venderci anche l’anima per qualche minuto in più

(si ringrazia l’infinita fonte d’ispirazione fotografica di foto(di)vagando)

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