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Molto meglio tacere … sì!
che non parlar del nulla
Sono già troppi e senza pietà
a riempir l’intorno d’aria inutile
appesantita da verbi e frasi fatte
…non voglio esser fra loro
lo sono già. .. più spesso
di quanto io non voglia
Son stanco di stoltezza
Stanco del Grande Nulla
Molto meglio tacer …l’abbiam già detto
Nel silenzio s’impara … anche si ascolta
il silenzio è umiltà …lascia lo spazio
Al mondo alle cose e alle persone
d’essere lì a narrar la propria storia
Dicono i vecchi … che il silenzio e d’oro
Il silenzio si riempie del motivo che canta il mondo.
La voce del Pianeta
Ascolta l’universo per stupire.
Perdono Amore del troppo mio parlare
forse nel fare starebbe soluzione
che le parole nascondono ed avvolgono
Perdonami Amore mio se la stoltezza
spesso mi prende e mi difetta l’ascoltare
Il maschio lo si sa e fanfarone…
ogni maestro ha detto e ripetuto
che dentro a noi, nel silenzio,
celata … sta in attesa la risposta
per afferrarne il senso
occorre concentrazione
perchè è un bisbiglio
non urla, non si impone
eppure parla abbastanza forte
per chi abbia imparato l’ascoltare
Nel Miglior mondo di cui voi ci parlate
il vostro “IO” fa la guerra e poi combatte
avido com’è per il potere e per l’affermazione
Voi che narrate l’inganno d’un amor che non vivete.
In quel che noi vediamo all’orizzonte … e dietro
L’io si dissolve in Noi
cercando l’anima ed ottenendo il cuore
cercando l’Uno… e il tutto.
In questo mondo fatto di competizione
fondato su sterminio ed abbandono
degli ultimi … degli altri … dei diversi
Di terra rubata e proprietà arbitrarie.
Noi crediamo nel cerchio e il femminile
Nella condivisione e la terra di tutti
Nel bene comune.
Quello che voi sfruttate e che vendete noi lo condividiamo
Come potremo sederci allo stesso tavolo?
Senza temere per noi e per il poco che ci lascereste da mangiare?
Senza che pretendiate ucciderci per questo
o perchè siamo troppi
o sol perchè vivendo noi occupiamo spazio?
Voi che per abitudine Alzate/alzaste l’ascia
piantate/piantaste paletti … urlando “Questo è mio!”
Voi che così funestate tanti dei nostri anni
con questa vostra storia e con la sua canzone
scacciando chi la terra l’abitava … per dichiararla vostra
a termini di legge
Scavandola e rubando i suoi tesori … come v’appartenesse veramente
quasi non fossero un dono fatto a tutti noi
Voi che chiamate questo Civiltà e Progresso.
Di nostro noi crediamo nello spirito
e diamo un altro senso alle parole
Noi confidiamo nell’ unità col tutto
Crediamo in quello ch’è circolare e orizzontale
Noi che la ringraziamo
Madre Terra per quel che ci ha donato e che ci dona
esaltando quel che dell’uomo è nobiltà … altruismo.
Quello ch’è solidale e condiviso
Noi che crediamo giusto d’essere, appunto, NOI!
Come potremo condividere il cammino
se il vostro fine è quel d’eliminarci … per farvi posto
Noi che crediamo d’essere parte e non padroni
Noi che pendemmo dalle funeste corde dei vostri linciaggi
donne … diversi …rossi, gialli e neri … eretici e pezzenti
Noi che popolammo i vostri roghi
(All you need is love)
Sta nell’aria … in quel che respiriamo
Canta! Con l’universo e lo pervade.
È ! Tutto intorno a noi …
che quasi sempre preferiamo non vedere.
Di nostro lo confondiam con la passione
… con il possesso, viviam la gelosia
l’invidia…. e lo chiamiamo Amore
Di nostro lo limitiamo
a quello che sappiamo … che capiamo
ch’è così poco.
Molto di meno della famosa goccia
in un immenso mare.
Di nostro ci lamentiamo ch’ei non ci sia
d’essere privati del suo calore … d’esser soli.
Di nostro comprendiamo solamente il dare -avere
noi ci aspettiamo … facciam supposizioni
noi pesiamo e chiediamo tornaconto.
Non sentiamo … non sappiamo ascoltare
quel suo canto silente ch’è frastuono
in tutto quel che esiste … e ci circonda
ci avvolge e consolandoci ci parla
con quella voce stessa ch’è quella di Dio
Ci accarezza…ci abbraccia …sa aspettare
Anche se così spesso non lo sappiam sentire
foto dal blog foto(di)vagando
Non c’è innocenza in chi gestisce la paura
non c’è la parte giusta del potere
non potrà esister mai una guerra santa
Non c’è crociata e non non c’è jihad
non c’è benedizione delle armi
non c’è il paradiso del guerriero
Non c’è perdono per chi fa del terrore
sistema e dominazione
Per chi lo usa per nutrire il suo potere
Chi costruisce armi non può parlar di pace
chi le vende , poi, si nutre della guerra.
Chi mai potrà stupire d’uno schiaffo
reso in un mondo di schiaffeggiatori?
Chi mai potrà fare morali su quel sangue
s’egli stesso ne fa suo nutrimento?
L’assassino fa del mondo propria immagine
ragionando solamente della morte.
È un burattino sai quel che ha il coltello.
Assurda competizione, gara senza alcun senso
disegnata fra confini re-inventati
religioni di comodo senza alcun Dio
uomini inariditi e schiavi del denaro
Stolti, senza pietà che si rimpallano
odio ed arroganza … sangue e dolore
selvaggi nel silenzio d’ogni anima
Non vi è ragione che si risolva con la guerra
Vendetta poi è un piatto avvelenato
L’onore e Santa Madre … La Patria e il Sacro suolo
solo invenzioni per farci morire contenti
Coloro che hanno il mondo sono uguali fra loro
giocano con gli specchi nel raccontarsi
Non conoscono o rispettano alcun confine
essi ragionano solamente con il potere
che non ha una città e non riconosce nazione
Lor fanno incetta della nostra energia
Loro si nutrono con il nostro sangue
Quel che voi dite legge … ch’è solo imposizione
ch’è quello voi chiamate il vostro mondo.
Vostra è la visione e vostra la premessa
vostro il racconto … e vostra la morale
quello che non s’allinea poi lo definite folle
cupo, malato … fuori d’ogni creanza
L’uomo vestito in nero insieme al suo martello e alla sua croce
vi gartantisce il passo e cerca gloria
approvazione, applauso per sé vuole la ola
perchè d’ogni bandito egli è il terrore … forse
Fors’ anche no … che in fondo
Il delinquente è parte del sistema.
Soli, seduti all’angolo stanno … l’antagonista
con il diverso e l’altro …
più in fondo quel che non sa belare
che stessa sorte tocca a loro che al bandito
a stregua d’assassino son trattati
Perchè ancora più di quello … sono il nemico
Il turpe, l’avversario di tutto quel che’è vero e buono
di tutto quel ch’è santo e consacrato
Nemci della patria, disertori senzadio
bestemmiatori … eretici, spostati e folli
siete già condannati … senza perdono
Di questa vita … che passa
in ogni giorno … un poco
un passo dietro all’altro e ti avvicina
a quell’antico luogo dove tutti andiamo.
Alla fine uguali … e nudi
così come siam nati.
Di quest’Amore che ci circonda
respira e vive attorno e intorno
così vicino … che siamo proprio noi
e non lo sappiam capire
e che non è passione … solamente
però la contiene
che non sale e non cala e che rimane lì
insieme a noi … per sempre.
Di questa voglia, che abbiam, di cambiamento
che ci accompagna ma che non ci conosce
perchè noi siamo sempre uguali … noi siam fermi
e non sappiamo andare … noi, con quel che scorre.
Di questo tempo ch’è il nostro
ma che noi abbiamo imposto all’universo intero
e l’abbiam chiamato scienza e postulato
come se fosse legge, però quel che sovrasta
che sempre ci stupisce, non lo conosce affatto
non riconosce queste cosucce d’uomo