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Ehi dico a te, uomo

finto santo, vestito di nero

parlo proprio con te…

costruttore di roghi

Ehi!..sì dico a te

inventore ed acrobata…

Tu! Funambolo in doppia morale

Tu! Che parli di vita e sottointendi la tua

Tu! che vita difendi…dettandone regole e modi

Ti voglio parlare di vita,

di vera speranza

Ti voglio parlare d’amore

però questo tu , temo

non sapresti capire

Tu! Che sai giudicare

Tu! Che sai condannare

Tu! Che solo t’arroghi l’accesso

Rappresenti la sola morale. La tua!

Come fosse La Voce

Anche a voi io voglio parlare

d’un vero miracolo

compiuto però da paziente sapienza

dalle mani già sante dell’uomo

in nulla diverse da quelle di Dio.

Proprio voi che sputate sentenze

dè venite a vedere

che bell’oggettino è mio figlio

all’età di due anni

fosse stato per voi non sarebbe

Figlio del mare e del sole

nato eritreo, etiope, libico,

Nato Italiano, greco,cipriota

Ed anche solo questo può bastare

Nato!

Yaeb Saba, Dono di Dio t’hanno chiamato

dono di pace…strada di fratellanza

stupidità d’uomo chi non ti conosce

tu sei nato per darci una lezione

sopra un barca dondolando all’onda

sopra una barca grondante di dolore

Forse ti chiameranno clandestino

nell’insulso inseguimento d’egoismo

forse diranno che tu non hai diritto

per questo raccontiamo la tua storia

per questo ti scriviamo una poesia

figlio del vento sei…mediterraneo

figlio della pace  e  di un’idea

che  soluzione sia la mescolanza

che la speranza sia di vicinanza

nato di vento, sale, nato di sabbia e sole

simbolo della vita

oltre ogni stupidità

oltre ignoranza…

Figlio della migranza, seme e speranza

Lo abbiamo fatto ancora, lo rifacciamo sempre

senza vergogna, noi ci arrampicheremo sino al cielo

Per minacciare il sole, con nostra sciocca freccia

Noi proprio non ci riusciamo ad evitarla

questa stupidità…che ci consuma

noi ne facciamo mostra, esibizione

come se fosse un vanto. Ostentazione

Noi l’avvolgiamo attorno a farci manto

Cercammo l’energia dentro alle cose

dimenticando quel che sta di fuori

non ci guardammo intorno

noi non chiedemmo ausilio alla natura

noi sol pensammo, piegarla al nostro arbitrio.

Perchè noi siam padroni, siamo i Re

Finti sapienti! Nostra arroganza, nostra maledizione

Noi stabilimmo fosse l’unica verità, l’unica strada.

Come fossimo noi ad enunciarne il passo

Come se camminar la strada fosse tracciarla

Come se nostra scienza fosse regola,

L’unica Verità…senza nessun errore

Come se decisione e volontà e disegno fossero nostri.

Come fosse diritto d’avere d’ogni cosa a consumare

D’essere padroni e signori, d’essere il centro

come se questo formicaio che abbiamo messo in piedi

fosse il Tutto

Ho pregato per riuscire a far silenzio

le parole mi hanno fatto solo male

questo dono che poi è maledizione

Cosa serve riempir l’aria di parole?

Son più vere quando siano tante e belle

Vuota forma dentro a vuota architettura

molto meglio il silenzio e la scrittura.

Vorrei fare questo voto di silenzio

per donarlo a chi ho ferito , camminando.

Nel silenzio, noi si riesce anche a sentire.

È l’ascolto seme di benedizione

Nel silenzio, noi si riesce ad osservare

quante volte me lo hanno ripetuto.

Ho pregato, non è detto che io riesca

la parola spesso incombe e mi comanda

Così, spesso, parla il nostro volador.

Ego entra, ego sta in mezzo alla piazza

nel silenzio lui non riesce a dominare

asservito come resta all’ascoltare.

Quando poi io son riuscito nell’ascolto

ho sentito nella voce dei Maestri

del cammino d’ogni anima nel karma.

Vorrei, il mio, oggi entrasse nel silenzio

non parole che si parlino da sole

non rumori, di risposte senza senso

 

 

fra i rami

Vorrei toccarvi, veder la vostra anima

Guardar di questo mondo coi vostri stessi occhi

assistere, con voi, per poi poter gioire

della sicura nascita , dei primi passi

di quel che chiameremo L’uomo nuovo

Però è silenzio intorno e dentro me

Silenzio nell’anima, silenzio dalla mente

Silenzio in cielo e terra…

e tutt’intorno  Silenzio

con buona pace, per voi e per me

ed anche per la buona volontà

Son molte…sciocche ed inutili

Son le parole della Scatola dei Sogni

Molti! I vuoti impegni, pomposi di retorica, senza significato

storia che si ripete all’infinito

Nostra pietà…ha un manto di pelliccia

Laviamoci l’anima, alleggeriamo il cuore

solo due Euro…con un messaggino

Niente di nuovo dai confini dell’impero

ci sono ancora truppe a farne guardia

l’unica risposta sta sempre nella guerra

Con una mano diamo, mentre quell’altra uccide

Là, tra i due fiumi, non c’è più Paradiso

In terra, qui tra noi, non c’è mai stato

s’è persa la memoria ed ogni traccia

l’essere umano poi…sempre lo stesso

non cambia mai, così simile a sé stesso

ripete il suo delirio all’infinito in mille e mille anni.

Son molto stanco!

D’attendere un evento che non avviene mai

Tutto resta uguale e non ci sono trombe

E non ci sono angeli

Nessuna compassione o pentimento

Eppure attorno si vedono i cartelli

Con mille voci Gaia ci piange addosso

amare lacrime, sconvolgono l’attorno

ci siam fermati noi, solo un momento?

Soltanto un attimo, magari per pensare, ci siamo intimiditi?

Abbiamo noi ascoltato questo pianto?

Abbiam compreso quanto non siamo niente?

Giammai…sarebbe forse troppo.

D’ogni disastro subito a farne i conti

studiando convenienze, traendone vantaggi

Intanto in fila all’Outlet…suvvia ci sono i saldi

Tutti vestiti a nuovo, perchè vita continua

Comprate il mio prodotto!

Il mio telefonino può fare anche il caffè!

Neanche più l’evidenza può fermarci

Non c’è timore dove non c’è coscienza

nessuno più si ferma per pensare

a questo a quel dolore

nemmeno ci si inchina sopra un fiore

gli alberi son caduti ora…e la foresta tace

al loro posto costriremo quest’antenna

Nessun disturbo ora c’è su quel canale

E mentre l’uomo muore

noi penseremo a dove prenotarci le vacanze

Come dirti, d’affetto

conquistato…così

mano a mano

trasformando passione

in amore sincero

come dirti del senso…

della profonda fiducia

come poi raccontarti

di quell’ammirazione

di quel senso di stima

sono frasi già dette

complimenti già fatti

retorica in fondo

nel passare degli anni

io poi che le odio

parole già dette

io poi che ci sputo

su frasi già fatte

Io ti voglio narrare dell’anime

del loro incontrarsi

io ti voglio narrare del tempo

che passa e degli anni

che noi condividiamo

io ti voglio parlare di strade…

Non ti voglio annoiare

Voglio farti sognare

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