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di giandiego
La comunicazione dell’OMS a proposito della carne rossa e dei lavorati ha creato molto scompiglio.
Sono personalmente vegano da parecchi anni, ma non sono mai stato un “talebano”.
Sono un libertario e fra le mie libertà c’è quella di ammazzarsi come meglio si crede, vale per me e per il mio passato e presente tempestoso, ma anche per tutti, la mia è una scelta etica e personale che riguarda l’appartenenza universale ed il rapporto con la vita è argomento di cui parlo volentieri, ma che non impongo come “unica strada possibile” …
Ritengo che sia una scelta di civiltà, importantissima, quasi fondamentale, ma ognuno la deve maturare interiormente, altrimenti non ha senso.
Detto questo trasecolo per la veemenza, la virulenza e l’ironia farlocca del comportamento dei carnivori e degli onnivori che reagiscono in modo, decisamente scomposto ed arrogante, ad una notizia “certa e rigorosamente scientifica” di cui vegani e vegetariani parlavano da sempre.
Sembra , sinceramente, il medesimo atteggiamento del fumatore incallito che difende il proprio vizio ad oltranza anche a costo di negare l’evidenza e la verità. Persino dopo il suo primo infarto.
Ora, ognuno è , davvero libero di mangiare quel che gli pare … sassi, aria fritta, raggi solari, ma per favore evitiamo di ironizzare sulla verità o di imporre la nostra visione, come l’unica al mondo o peggio di piegare la realtà alle nostre esigenze, definendo un vizio e una cattiva, pessima abitudine come “comportamento razziale e diritto inalienabile”.
La carne e le proteine animali sono cancerogene, il farne abuso è comportamento scorretto ed innaturale, il fatto che sia perpetuato da secoli non lo rende più giusto, ed ancor meno più sano. Anche la guerra fa parte delle abitudini secolari dell’umanità, ma non per questo io la giustifico. La competitività e la prevaricazione fanno parte del “normale comportamento sociale” , ma questo le rende giuste? L’essere umano le pratica da sempre.. quindi vanno bene? Sono comportamenti socialmente graditi questo li rende, automaticamente, eticamente validi? Anche il Potere giustifica se stesso in questo modo è la teoria del più forte … che ha diritto a divorare ed uccidere il più debole … quindi è questo il mondo che vogliamo?
Se volete affogare la vostra esistenza nella carne al sangue e nei salumi, se volete continuare a nutrirvi di morte e di dolore … fate pure, ma non pretendete sia un comportamento sano e corretto.
Continuiamo a parlarne
come sapessimo
come fossimo certi
che quel che supponiamo
fosse il giusto,
come ne avessimo assoluta sicurezza.
E ce lo insegnano
come fosse l’unica verità
e ce lo impongono
in una qualsiasi delle nostre lingue
Da uno dei nostri punti di vista
Come fosse vergato da mano divina
quello ch’è fantasia e supponenza d’uomo
E continuiamo a dire
come fosse verità rivelata
santificando profeti … crocifiggendo saggi
ed ancora vi parlo del divino
con la pochezza della mia intuizione
da quello che non so , da quel che sento
cercando dirvi che no!
Non v’è certezza
e non vi son parole d’uomo
che questa nostra scienza
è un primo passo
che quello che vediamo
è superficie
e che profondità stra dentro noi
Perchè noi siamo il tempio
e ce lo han detto
come la pietra, come il tronco spezzato
perchè parlar di questo?
Perchè rischiare il rogo?
Perchè se noi cambiamo. il mondo cambia
che la vera speranza è nello spirito
chè l’uomo evolve con l’immagine di Dio
sul bordo d’ogni regola
Fuori normalità, dalla morale silente
figlio d’oscurità…
Quel che non è banale
quello che si discosta
che siede sempre solo
che sta fuori la porta
Quello ch’è malvestito
ch’è povero e pezzente
cacciato via dal gregge
inseguito dai cani
Già nato fuori gara
quel che resta isolato
lontano dalla gente
perchè non è gradito
alla domenica, in piazza.
Che abita nei margini
percorre dimenticanza.
Dipinto come un clown
eppure non ha attenzione
portatore di follia, indicato, beffato
Quel che voi rifiutate
che per voi non è grato
Quel che sputate fuori
che poi buttate via senza guardare
Quel che vi inorridisce e fa paura
Quel che grida allo scandalo
Quello che voi bruciaste e che bruciate.
Quello di cui non parlaste
ed ancor oggi non parlate
Di quel che nascondeste dalla vista
chiamandolo peccato