You are currently browsing the category archive for the ‘alternativa’ category.
Non fermerete il bisogno
Non fermerete paura e guerra
Non fermerete voi disperazione
Piuttosto le nutrirete con il vostro odio
Esse s’ingrassano anzi dell’egoismo
e di competizione.
Fermate pure le navi
ed essi verranno giù dalle montagne
Voi non potrete mai fermare questo mondo
Voi non devierete il cammino della storia …
e del destino
Questo mondo s’è fatto di migranze
Sempre e da sempre è nomade nel sangue
Anche se vostra stupidità lo nega.
Voi nutriste follia, voi fomentaste guerre
per il potere, per il denaro
oppure solamente per diletto
per la deformazione stolta e malata
di quel che definite vostro intelletto
Sentendovi in questo superiori …
e bianchi
e supponendo d’essere quel qualche cosa in più
vedendovi vestiti da padroni
ma il vostro DNA vi fece schiavi
né più né meno, esattamente uguali.
Non fermerete nulla neanche coi vostri muri
potrete se vorrete, sterminare, ma pagherete il conto
Perchè ci sono cose che non si fermeranno mai
Spaventatevi voi per l’uomo nero
ma è vostra golosità che lo costrinse
Vostro il concetto per cui … v’appartenesse il mondo
e casa loro … e le foreste, l’oro
con i diamanti e il coltan
e poi lo Stagno, con il petrolio e il gas
tutto quel che rubaste … ora ritorna indietro
vestito da mendicante e disperato
Son piccoli … quei passi, che compie civiltà
Uno va avanti e tre tornano indietro
Flusso e riflusso sì, come un respiro della Storia
ansito di coscienza mentre lo spirito, permane lì!
Sin troppo spesso immoto, fermo e non cresce
Eppure lo sappiam, cresce da dentro
quello che conquistammo nasce in noi
Piccoli passi che quasi non li vedi
però li senti, attorno …
Oppure c’è il silenzio ed è l’assenza, il vuoto
silenti anime così incoscienti e stolte
torna barbarie e stupida arroganza
Sinchè tu riconosci antiche ruggini
foruncoli vecchi e purulente piaghe
che l’uomo porta in sé e che poi espone
quasi che fossero assolute verità
E impone il suo passato e le paure
le antiche e stupide visioni che ha
di quel che è vero e giusto e sacro
che chiama tradizioni … dice radici
Ma è solo Civiltà che torna indietro
Come nella risacca il rifluire
che appiana e che cancella
quello che è stato scritto sulla sabbia
Solo nell’anima si cela quel che vale
perchè l’ho detto! Viene da dentro
quello che conquistammo
Quel che dovremmo è difendere la Madre Nostra
Non già per un’idea, ma perché muore
per nostra incuria ed infima ignoranza
per l’egoismo nostro ed il denaro
per quella cosa assurda e folle che è il potere
Con essa, che lo vogliate o no
morranno i nostri occhi, il nostro cuore.
Una visione oscura che è pur sempre Dio
ed è per questo che risulta così infida
dell’egoismo e dell’accumulo,
di quello che sta nel buio e resta oscuro.
Quel che dovremmo fare
è il parlar fra noi d’una visione
e di quel modo impossibile e stupendo
in cui le nostre anime la sono.
Di quell’aspetto di Dio che è appartenenza
che è condivisione e sta in un cerchio
… in una sfera,
nel colore di quel Tao che dà più luce.
Dell’ Uno cupo, sfuggito per coscienza
per interiore conoscenza e vibrazione
Quel che dovremmo fare, dovremmo crescere
Accettare la sfida antica come noi d’essere parte …
abbandonare l’ìo cercando finalmente
d’essere noi, parte del tutto
non per un colore o per una bandiera
che sono luce e stoffa, ma per l’amore
che lui da solo ci darà salvezza
non c’è altra strada, non esiste alternativa
Quel che dovremmo è raccontar di noi, di Dio
la parte chiara ed accettar l’aspetto
di ciò che è oscuro eppure dentro noi
e conoscendo crescere … per scelta
Quel che io credo
è cosa che si muove
scivola … e cresce
nel cambiamento intrisa
vedi essa si muta e trascolora
Sì come un’onda quando vaga e torna
mormorandoci un canto
Può cambiar nome
attraversando gli anni
e i giorni e i tempi
e modi … e mode
Però quel suo profumo
intenso ti permane
Non ha bandiere
anche se prende parte
nasce giù … dove il fango ed il sudore
eppure s’alza quasi a riempire il cielo
ed è ricchezza pur non essendo roba
Molti nomi gli han dato e li rifugge
chè libertà l’ intesse la colora
d’ogni generazione attende il passo
Ognuno poi racconta come sa
con le parole che conosce e può
ed il potere ne teme in ogni aspetto
Oggi è lo zanni ma poi si fa sapiente
e saggio, e Bhudda … domani sarà
eretico farneticante o pazzo
e ancora, canta, recita
balla ed imbratta tele
Son qui che vivo
ed io del suo sentore mi ubriaco
di giandiego
È funzionale al gioco micidiale di chi detiene il vero potere nel mondo che ognuno sia schierato in un piccolo campo, delimitando il proprio intorno a suon di cazzotti … tifoso della propria fazione, perchè è dell’energia che scaturisce dallo sfregamento di queste fazioni ch’essi vivono, anche.
Delle armi vendute a ciascuno dei contendenti, le stesse … per la difesa insulsa di verità diverse ed ugualmente parziali ed inventate apposta perchè si perda tempo e vita a difenderle.
Loro vivono dell’economia costruita sulla paura (della morte, della malattia, del nemico, del diverso, dell’altro, della perdita … della povertà, del bisogno, della rabbia crudele di una divinità inventata) e sulla necessità di difendere la propria inutile e farsesca “proprietà privata” i propri valori appiccicaticci e raffazzonati intorno a false bandiere.
Loro (questi loro che alla fine in un modo o nell’altro siamo sempre noi, basterebbe volerlo) che possiedono il mondo ragionano su di noi come con i piccoli carri armati diversamente colorati d’un Risiko impietoso
Dove morti, feriti e nazioni perdute o conquistate sono solo statistica.Dove la vita e la morte fan parte d’un gioco a dominare, d’una stupida gara a chi è più forte o ce l’ha più lungo . Il tifoso però questo non lo sa … o non lo vuole sapere (in realtà l’evidenza è lì, basterebbe guardarla), finge di non vedere ciò che è evidente per lui conta solamente la bandierina insulsa della sua fazione ed è tanto più sciocco, ridicolo e tragico che sia così, facile, vedere quel che è evidente .
Tanto facile quanto lo è negarlo, lasciandosi andare all’ipnosi ed al non-pensiero che sorregge ed assopisce il dolore della coscienza, illudendosi di vivere il miglior mondo possibile.
A chi guadagna su tutto va bene così , non importa affatto chi sia il terrorista, l’importante è che ci sia e che faccia paura. Non è affatto importante sotto quale bandierina del cazzo, compia la propria tragica, assurda impresa, anzi se gli mancasse una qualsiasi bandiera, gliela regalerebbero … cucita e colorata per l’occasione. Inventando per lui confini e campanili … ragioni per cui morire e frontiere invalicabili da difendere … qualche divinità gelosa e crudele da glorificare
Suvvia un nemico da odiare non si nega a nessuno, una bella fazione contraria da distruggere fa bene al mercato.
Nulla rilancia un’economia meglio di una bella guerra … ancor meglio se butta giù tutto. Non importa per chi muore … l’importante è che non manchi mai un Kamikaze disposto ad immolarsi per un’assurdità qualsiasi.
Perchè questo è il Sistema … questo è il migliore dei mondi che li ha fatti così ricchi e sempre questo è l’Unico Mondo Possibile che li manterrà dove sono.
di giandiego
Molti sbraitano, progettano, si illudono, quantomeno in questo contesto ed allo stato, vagheggiando di una visione alternativa maggioritaria.
Teorizzando Masse Critiche e grandi mutamenti in nome di una coscienza diffusa e realmente influente nell’ordine delle cose. Credo umilmente sia necessario fare i conti con la realtà, porsi obbiettivi possibili se davvero si vuole, in qualche modo, influenzare e dirottare la corsa suicida di questo sistema. Leggi il seguito di questo post »
(Farneticazione di fine anno, in atto unico ed irripetibile, di Marigo Giandiego)
La Robotica antropomorfa è ad otto anni da qui, questo non lo dico io, ma la scienza.
In Giappone già si realizza una fabbrica totalmente robotizzata. Forse i marxisti più raffinati contesteranno che la robotizzazione non ha senso e non può affermarsi in un mondo capitalistico fondato sulla concorrenza e l’appropriazione del Plus Valore … che questo discorso avrebbe senso solo in un sistema monopolistico e globalizzato … appunto!
Non sto delirando, e non vi sto parlando del mio prossimo romanzo, non sono un complottista (non spesso quantomeno) e nemmeno un cretino, ma un socialista … Però, forse dovremmo renderci conto di cosa stia succedendo.
Il lavoro sta scomparendo e con esso l’esigenza di forza lavoro e la risposta dell’élite sarà la depopolazione. che permette loro di riprodurre il loro potere e mantenere questo livello tecnologico con una popolazione mondiale più che decimata (Kissinger negli anni ’90 all’ O.N.U. Parlò di una diminuzione drastica del 60/70%)
Mentre tutto questo avviene , noi, prigionieri di “parametri novecenteschi”, incapaci di leggere e comprendere il nuovo … sordi e miopi, permaniamo sui nostri slogan stantii , continuiamo a raccogliere vecchie bandiere polverose, gloriose ed indimenticabili, ma non per questo meno inutili… Difendiamo il lavoro, cerchiamo il “lavoro per tutti” in uno sfondo in cui il “lavoro umano” sta deventando obsoleto… mentre società liberali, con solo vaghi fondamenti socialdemocratici, ma di scuola Keynesiana si rendono conto di quel che sta accadendo ed in Svezia viaggiano spediti verso la giornata lavorativa di sei ore, che verrà presto ulteriormente ridotta e la Finlandia si interroga sul reale significato del Reddito di Cittadinanza e lo motiva con la graduale scomparsa del lavoro umano.
Nessuno si salverà, perchè la media borghesia o middle class è proprio quella destinata a regredire maggiormente.
Tendenzialmente la cibernetica viaggia verso l’intelligenza artificiale e quindi verso le macchine che costruiscono e riparano altre macchine ed imparano, avendo a disposizione una memoria praticamente infinita, eidetica e fotografica.
Annullando l’intervento umano, anche in fase di programmazione e costruzione. Per farla molto breve, ma senza per questo dire stupidate … In un quadro come questo le prospettive possono essere due: Socialismo e ridistribuzione, condivisione ed opportunità controllo dal basso e modificazione sostanziale delle filosofie, della spiritualità e delle regole del gioco, sostenibilità e cultura condivisa… oppure depopolazione violenta, Medio evo Tecnologico e Sistema Elitario Spinto e Post-capitalista con l’aumento a dismisura della forbice fra ricchi e poveri e conseguente abbandono degli ultimi … ed un serie di guerre su scala mondiale, ma controllata con l’uso delle tecnologie più moderne, devastanti e ad effetti collaterali contenuti (bombe al neutrino, per esempio).
Certo possiamo far finta che nulla stia accadendo, possiamo continuare a fingere che il pianeta abbia prospettive … possiamo continuare , tranquillamente, sorridendo e cantando a fingere di non vedere che l’èlite costruisce bunker, destinati ad ospitare la vita per centinaia di anni … possiamo fingere di non capire, nonostante ce lo dicano nelle loro serie televisive che stanno anche cercando scampo su altri pianeti.
Fantasie ed allucinazioni, certo, farneticazioni … senza dubbio. Stati di demenzialità conseguenti all’abuso di Cannabis … ovviamente e con un certo orgoglio, anche.
Cassandra? Ma se i troiani l’avessero ascoltata e se Omero ci avesse raccontato la storia com’era e non cantando la narrazione dei vincitori, oggi forse il mondo sarebbe matriarcale, mentre il Principio ed il Divino femminile, orizzontale e circolare, sarebbero la nostra base filosofica e spirituale. Follia chiamatela così se preferite … un gioco con il grottesco e l’assurdo di uno scrittore di Fantasy e Fantascienza … può anche essere, ma se vi capita, così, tanto per … pensateci.
Quello che posso … che voglio augurare
è che l’onda vi colga cambiando insieme a voi
l’intorno e il dentro
perché nulla si muta quando l’anima tace
Vi sia propizio il passo e che s’impari
sì dal bello ed il brutto così come il difficile
che è comunque sempre quel che ci tocca
che in ogni passo fatto noi cresciamo
Che lo spirito vostro cerchi gioia
guardi passando e nel frattempo viva
Quel che vi voglio dire è Buona Vita
che dell’augurio rituale da me farete senza
Quel di cui sto scrivendo è un’altro anno
qui, sulla porta e lo vivremo insieme
cercando sempre il nuovo … il bello ed il civile
si che l’umanità s’appresti a un altro passo
Non bastan chiacchere e sogni
Non bastano parole ed i ricordi
Non servono d’ipocrisia equilibri
Nè le canzoni d’un falso cambiamento
Non basta descrizione d’anime vuote
e comode magioni ed ottimi pasti
Nè stanchi portatori d’intelletto
e spacciatori di pensiero autorizzato.
Non servon cantori d’altri mondi
fatti di carta dorata e di speculazione
che poi sono gli stessi
che sempre rivedemmo attorno a noi
No! Non bastano davvero le illusioni
ed i racconti ben tenuti
ed infinitamente accarezzati dal potere
Non basta un guitto travestito da ribelle
Nè i camerieri fedeli del potere
L’inganno naviga e ci fluttua attorno
con la sua musica ci avvolge e ci cogliona
facendo di noi quello che siamo
Si rompa la cortina
Si affronti il mostro
Di consapevolezza han fatto incetta
la svendono in confezione propaganda
Se l’anima tace … più nulla è sufficiente
tutto diviene delusione e inganno
Ascoltare il silenzio è buona cosa
che coglierne il respiro fa imparare.
Ed imparar si deve, che cambiamento è vita
ch’è quotidiana scelta e non retorica
Che modificazione sta nel comportamento
d’umanità che sta fronte a se stessa
Da quei rapporti d’ogni giorno
e dal potere che vi passa dentro
dalla corsa che non fai
dallo schiaffo che non dai
dal tuo rifiuto al compulsivo consumare
da quella volontà d’essere vero e di pensare
È morto … è mancato
un altro testimone se n’è andato.
Un guitto sbraitante.
Eppure era un grande sapiente.
Si sedette dalla parte del torto
Accomodandosi … ben più d’una volta.
E restò … lì seduto sì lontano dal tempo
stabilendo il suo passo …sulle assi d’un palco.
Gridando del mondo e se stesso.
Era un guitto sapiente … nno zanni impudente.
È morto chè morire si deve
inseguendo, come sempre, follia.
Il gran dio degli attori
di lui fece una faccia da maschera
facendogli dono dell’immenso potere
d’una grande risata.
Ed egli giocò con la propria arroganza
con se stesso e il suo Ego.
Esponendosi al mondo
ben più nudo d’un verme
come i re cun i quali giocava
e sberleffo e risata
così li denudò sulla pubblica piazza
inchiodandoli all’irridente berlina.
Mentre lui … lì seduto
dell’universo e se stesso rideva