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Costruttori di muri cercan gloria
son giorni, questi, adatti proprio a loro
artisti del design con filo e spina
anime grette, inventori di confini
son tempi duri, giorni d’intolleranza
racconti disperati d’acqua salata e sangue
Ciò che guastammo ieri
or bussa alla nostra porta
noi altri instupiditi … incattiviti e tristi
noi non sappiamo aprire
noi non abbiam più cuore
noi non abbiam memoria
chiusi d’aridità, siamo così
campioni d’egoismo
schiavi dei venditori di menzogna
d’odio e di cattiveria, stupidità e stoltezza
noi siam testimonianza e monumento
ascoltiamo osannandoli
i mestatori d’odio
profeti della sventura
d’arroganza e superbia
convinti d’esser nel giusto
dì aver persin diritto
d’un Cristo, il nostro
chiamato solo se conviene
noi non chiediam perdono,
noi non lo meritiamo
convinti come siamo di aver più che ragione
giorno verrà, per tutti
d’aver davanti un uscio e di bussare
ci renderanno allora quello che avremo dato?
Se c’è giustizia … o anche solo l’equilibrio
(Dedicata ad Enrico Berlinguer nel giorno dei suoi funerali)
Come l’aria secca e mossa, del paese dove nascesti
Con l’odore salmastro d’acqua viva e fluente
Come il vento che gonfiava le vele
Di questa nostra nave
Nocchiero discreto, battevi i tamburi
Con lingua pungente
Sei stato fra noi
Ed era sin troppo normale l’averti
Solo ora…dopo…come sempre
Vediamo i calli e le piaghe
Che ti hanno distrutto le mani
Reggendo il timone
Il tuo silenzio oggi urla
Più forte delle mille e mille bandiere
Adesso! Mentre tutti esaltano le gesta dell’uomo
Per te Enrico, un saluto