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Io lascio a voi il pragmatismo, il romanzo verista, la logica stringente. Vi lascio la deduzione coerente e l’emendamento. Tenetevi il potere, la forza delle armi, la vostra selezione, la meritocrazia, la prevalenza del migliore e dell’adatto. Appropiatevi pure di tutto il palazzo. Vi concedo la razionalità ed il calcolo. Vostro l’illuminismo e la rivoluzione francese. Vi lascio il senso pratico, l’oggettività,  jl migliore dei mondi….la crescita. Lascio volentieri la vostra finanza, il senso che voi date alle cose , vi lascio moralismi e regole e vi regalo il PIL con cui distruggeste il mondo. Porto con me, rifugiandomi nella lucida follia, soltanto l’utopia, l’amore, il sogno e l’anarchia ed è con questi sassi che distruggerò il vostro castello

con grande affetto Giandiego

La verità Paolo…la verità t’uccise

il cercarla , l’amarla…

L’inseguirla

quella giustizia matrigna e quello stato

che poi ti volle morto…

Scomodo! Troppo pesante il tuo passo!

Troppo tenace quella tua ricerca

tu ricordavi Giovanni e non dovevi.

tu conoscevi differenza fra giustizia e legge

Conoscere! Il sapere…rende liberi

ma delle volte, semplicemente uccide

Oggi ti fanno eroe

ma non ci credono

solo per convenienza

ed anche poi tentennano

sempre più spesso

e forse si ricredono

Perchè tu che li stanasti,

ed esponesti al sole tutti i loro giochi

tu li tirasti fuori

questi signori occulti

padroni della paura

Tu eri un uomo e solo quello..certo

che altro potresti

T’aspettarono!

concordarono il momento

per fare in modo che ti dimenticassimo

confidando in noi…popolo bue

vittime d’ignoranza, senza memoria

cercando prima e disperderdendo poi

le tue parole al vento

con il tuo corpo

insieme con il tuo sangue

persino coi tuoi appunti

su quell’agenda rossa

si rubarono tutto

con la tua vita

perchè son ladri loro ed assassini

non sanno fare altro

solo questo

ed anche oggi brigano

ebbri di quel che reputarono vittoria

contro la tua memoria

perchè persino quella fa paura

eppure noi restiamo

siamo qui

Noi non dimentichiamo

fate fuoco su di noi

ne arriveranno altri

di Giandiego Marigo

Di Giandiego Marigo

 

Sono davvero moltissimi gli amici che ci stanno provando in tutte le maniere e mi dispiace vederli arabbattarsi, sbattersi ed ogni volta profondere entusiasmo su un qualsiasi nuovo progetto e bisogna pur dire che ne nascono moltissimi e con sorprendente rapidità.

Rilanciando ogni volta la speranza che si ricreino le condizioni ed il contesto nel quale inizi ad agire e si qualifichi un Nuovo Soggetto di Sinistra.

Mentre i più si macerano nell’incertezza e nell’attesa in Spagna ed in Grecia…qualcosa, pur nella sua scarsa influenza, avviene, mentre qui da noi invece regna il silenzio più umiliante. o al limite il balletto istituzionale,“dell’io sono la vera sinistra”.

Nel frattempo quelli che si auto-definiscono appunto “sinistra” (anche se ormai come nelle parole troppo ripetute sfugge il vero significato) modulano unicamentre un “racconto fatto di alleanze d’opportunità” che ha per finalizzazione, unicamente, il loro rientro in parlamento(alla faccia delle masse popolari e delle rivoluzioni che continuano a richiamare inutilmente).

Mentre la frammentazione selvaggia dell’AreA continua, crudelmente e senza alcuna soluzione di continuità, è all’ordine del giorno un gruppo che tenti qualche iperbolica rifondazione ed il mestiere più in voga a sinistra del PD è “il raccogliotore di bandiere”, ma propulsione, novità, proposta, nuove visioni…anche solo un piccolo nuovo linguaggio che dia la speranza di una futura , agognata novità…di quello non v’è alcuna traccia.

Lo sport preferito di questi tempi dal “conformista di sinistra” è il tiro al grillino, ormai annoverato fra gli sport nazionali  ed elemento richiesto e ritenuto indispensabile per l’acquisizione della “patente europea del perfetto democratico”.

Ed allora, parliamone, dell’autobus a cinque stelle e del perchè molti come me vi sono saliti. La primissima domanda da sottoporre a tutti voi , cui scrivo questa mia è dove, in che frangente ed in quale contesgto ed occasione, quella che chiamammo sinistra ha “contratto” l’attuale malattia che la “influenza”?

In che modo essa si è ridotta a pietire uno scranno parlamentare e quale “malformazione formale ed ideale” l’ha portata a riperpetuare eternamente il medesimo errore di formare e privilegiare segreterie e competenze piuttosto che  mobilitazione e partecipazione dal basso.

Il cliche attuativo di questi nuovi gruppi è il medesimo da anni, si incontrano quattro intellettuali (sempre i soliti), non so dire se al bar o meno, e partoriscono un nuovo soggetto.

Si allarga a sei sette componenti e si forma lo statuto ed il manifesto del movimento (lunghissimo, illeggibile, pesantissimo…che contempla il tuttibile ed anche di più tanto per lasciare spazio alla democrazia dal basso).

Poi due o tre assemblee, iniziali, interlocutorie, invariabilmente a Roma, magari anche un paio di manifestazioni, sempre a Roma, se si riesce, per fare “movimento” e per poterle definire “nazionali”.

Dopo di ch ci si lancia nei territori, con assemblee le cui presidenze sono, guarda caso già formate, che mobilitano, generalmente sempre gli stessi e che propongono la piattaforma del nuovo Gruppo-Partito-Movimento. Gli interventi sono sempre moltissimi ed alla fine parlano sempre gli stessi, che hanno “cariche”, nell’associazionismo, nel sindacato o che sono portavoce di questo o di quel movimento…invariabilmente, sempre, con una ripetitività quasi agghiacciante.

Una delle polemiche che ha maggiormente caratterizzato questa fase è stata la critica ferocissima e strumentale al “giovane” sindaco parmense per la sua lungaggine ed incertezza nel formare la sua giunta…eh sì, perchè è talmente radicata l’abitudine ad essere già pronti con tutti i posti distribuiti e conttabilizzati, con tutti gli equilibri e le alchimie d’alleanza rispettate e pesate con il bilancino, con tutti gli amici e gli sponsor accontentati che ormai pare “straordinario” che uno fatichi a trovare persone per bene che vogliano “prendersi la briga e la responsabilità” di servire, più o meno gratutitamente per Amore di quello in cui credono e del loro paese. E’ talmente inconcepibile ed inusaule questa cosa che ci si accanisce contro chiunque non faccia così…perchè questa è la politica. Però questo, secondo me, è anche il problema.

Questa mia non vuole essere un’incensamento di M5S (sebbene io creda nelle possibilità di questo autobus) o delle esperienze similari, vorrei parlare di Progresso, di Civiltà e di Sinistra se mi riesce, perchè io sono nato lì.

Non mi sono improvvisamente innamorato di un Guru, non l’ho fatto con Vendola, Bertinotti, Capanna, Vangheris, Berlinguer non vedo perchè Grillo, ma sono d’accordo che prima di “pensare” a qualsiasi cosa si debba “destabilizzare” la costruzione sulla quale il potere conta per diffondere il suo contagio, cambiare radicalmente il rapporto che intercorre negli agglomerati “politici”, modificare sostanzialemente il modo in cui ì’opinione, l’idea, la motivazione, la visione si diffonde…e sapete, amici miei qual’è stato l’unico luogo in cui ho trovatro aperte tutta la porte, in cui mi hanno prestato attenzione, in cui mi hanno consegnato le chiavi della “macchina”. Siete persone intelligenti non vi sarà difficile indovinarlo..o meglio dedurlo

Nessun attivista M5S è convinto che questo autobus sia eterno e nessuno lo prende per qualche cosa di più che non un qutobus per convogliare i normali nelle stanze del potere, ma è esattamente quello che si deve fare ed è profondamente di “sinistra” è la cosa più di sinistra che ho visto fare negli ultimi anni in cui ho dovuto combattere con segreterie precostituite, movimenti che aveno null’altro che un gruppo di leader. Con partiti microbici ma con potentissime protezioni antintrusione e con altrettanti inalienabili distinguo, contro purezze incrociate e differenze millimetriche che costituivano causa di insulto e divisione mentre intorno il potere infuriava e si imponeva facendo a pezzi la nostra cultura.

Anni passati a confrontarmi sulla morte e sulla divisione. Con la bocca si diceva unità e nel frattempo si trovavano pretesti per dividersi ulteriormente…ogni volta, sempre…invariabilmente. Mai nessuno…dico nessuno di questi stupendi “Movimenti di Base” mi ha mai consegnato davvero le chiavi del cruscotto…mai, c’era sempre qualcuno che era lì da prima e che le aveva in mano e le custodiva ad ogni costo.

Finisco questo prima lettera di confronto, rilanciando l’Area di Progresso e Civiltà come unica possibilità di reale rinnovamento e dico rinascita e non rifondazione…riscoprire un linguaggio ritrovare e rinnovare le ragioni, riapplicarle alla realtà partendo dall’ABC e dal basso formare un movimento orizzontale che creda nella democrazia diretta, rilanciare gli strumenti di questa forma di democrazia. Cercare motivi spirituali, sociali per acquisire una nuova e rinnovata credibilità, fondata sulla partecipazione, con l’umiltà necessaria ad essere “allievi” e non “maestri”…che di quelli ne abbiamo sinceramente sin troppi.

 

Con affetto ed a presto Giandiego

 

di Giandiego Marigo

Avrei voglia di urlare tutto il mio disappunto per tutta questa energia positiva sprecata, per questa capacità di comunione, di unità negli intenti buttata al vento.

Per chi, come me, non segue il calcio ed anzi sottilmente disapprova questa “passione nazionale” è sempre molto educativo guardarsi attorno nei giorni di “mobilitazione calcistica”. Il mondo, attorno cambia, si svuota…resta sospeso per 90 minuti , diventa un non luogo, in un assurdo silenzio, una immobilità innaturale ed insolita…impossibile per qualsiasi altra occasione ed evenienza. Nulla riesce a compiere questo miracolo di desertificazione silenziosa..null’altro.

Questo dovrebbe far riflettere, al di là delle ottime ragioni che, pure, esistevano per boicottare questi europei.

La “capacità di mobilitare” di “allineare” tutti, dietro ad una bandierina, pronti, obbedienti e “tendenzialmente sodali” non appartiene al mondo delle cose serie, non alla chiesa, non allo stato né ai Re, non alle rivoluzioni  né alle fedi, non alle emergenze ed ai terremoti. A nessuna di queste cose…è appannaggio unico, indiscutibile della “nazionale di calcio”.

Una idea vuota, vaqua, vaga ed anche un poco sciocca…eppure essa piega la volontà persino dei più tenaci moralisti, degli intellettuali e dei militanti, cripto marxisti più severi…unificandoli dietro all’inutile, facendoli urlare come ossessi per undici ragazzotti molto viziati, sicuramente super pagati e molto vuoti, che corrono, senza nemmeno troppa convinzione, dietro ad un pallone.

A prescindere dall’innegabile fatto che ognuno è libero di farsi il bidè con in mano una pistola carica, senza sicura…se crede.

Resta, altrettanto innegabile la realtà di città vuote avvolte in un silenzio grottesco rotto solo dal riverberare delle voci dei cronisti attraverso migliaia di televisori che trasmettevano in contemporanea.

E’ in momenti come questo che si capisce d’avere perso davvero. Il Potere ha in mano i nostri cervelli e ne fa quel che meglio crede…loro sanno annichilire ed unificare tutti dietro un bandiera inutile ed inventata…nessun altro sa farlo, non c’è reazione, non esiste alternativa, mai come con il calcio questo è chiaro, palese e totalizzante.

Anzi gli intellettuali militanti, sopracitati, si arrabattano a giustificare questa sospensione della razionalità quasi fosse un diritto fondamentale dell’essere umano…che so da annoverare nella “carta dei diritti dell’uomo”.

Mente il potere continua a carpirci buona fede e cervello…è perché no, una porzione d’anima

Loro lo sanno fare, ne hanno, l’assoluto e totale controllo e trasmettono tramite questo “spettacolo” tutti i messaggi che meglio credono…perchè fondamentalmente…tutto ciò resta un Businness, colossale…fondato sul nulla. Una truffa molto remunerativa, sotto più di un aspetto

Non vi è nulla di comparabile, neppure lontanamente, nulla che abbia una tale potenza unificatrice, nulla che metta tutti a sedere silenziosi, ricettivi. Nessuna forma palese od occulta di manipolazione, di convinzione palese o subliminale ha la possibilità di avere una tale portata.

Potere assoluto alla sacra divinità del pallone…tutto è concesso ai sui sacerdoti…ed intanto il potere fa di noi dei tifosi…ci educa a stravedere per uno straccio colorato , per una maglietta a difendere qualche cosa che non ha senso, che non ci appartiene veramente, a sentirci uniti a comando dietro ad un non valore…perchè l’importante non è la ragione ma l’appartenenza e la Patria è un concetto arbitrario, definito da una riga su una mappa, un lato del campo, una maglietta di diverso colore…pronti tutto, anche allo scontro…per nulla, perchè noi siamo noi e voi non siete un cazzo…che ragioni profonde, che pensieri elevati. Così, però, loro vincono e noi perdiamo, pechè non abbiamo nulla di nemmeno lontanamente comparabile.

La Fiera del disvalore, ed infatti, non a caso, la politica oggi fa incetta di bandierine colorate , gadget, magliette…cerca di creare dei tifosi e le sovrapposizioni non sono poi così rare.

Finisco, rendendomi conto che molti liquideranno questa mia come una tirata da Pasdaran talebano. Il solito rompipalle, moralista che vuole insegnare agli altri a vivere…nulla di più lontano da me, in realtà…la mia e solo amarezza…questa volta Bartali non ha vinto, ma la rivoluzione è rimandata comunque…Prepariamo una grigliata all’ARCI

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