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Io vi darò, inventandola
moneta sonante
per acquistare d’un botto
i vostri sogni
o in comode rate
secondo la bisogna
ed essi avranno un prezzo
così come voi avrete
nei vostri giorni
e nelle vostre ore
come le vostre anime
pagate un tanto al pezzo
Vi donerò certezza
d’un Grande Padre
dai polsi forti
l’idea d’una famiglia
il concetto di nazione
L’illusione che voi siate più figli
più degni… più capaci
che ogni vostra guerra sia più giusta
L’idea d’un grande popolo
dall’Atlantico agli Urali
Disegnerò per voi le linee
e le chiamerete Patria
Vi darò il bene dell’assoluta certezza
d’esserne parte
Vi donerò un cristallo
di luce sognante
dove voi crederete
di vedere il mondo
insieme al tutto,
gocce di sinergia.
Io vi darò una skeda
per dirmi grazie
per dirmi bravo
d’essere partecipi e
d’essere signori
io vi convincerò
Vi parlerò del padre
vi dirò della madre …
Vi parlerò di Dio
costruirò per voi chiese
innalzerò cattedrali
perché possiate credere
voi … di possederLO
ch’Ei sia solo per voi
e suonerò per voi mille campane
Vi illuderò persino
d’essere uguali …
sarete voi a difendere
la mia diversità
a dirmi che sono meglio
a mettermi sugli altari
insieme al vostro Dio
Povera, povera Italia
prostituta mediterranea
svendi l’anima in euro
il corpo tuo è pagato in dollari
accetti volendo anche gli yen
calcoli il tuo onore in yuan
Povera, povera italia
della democrazia negata
mai posseduta realmente
sconosciuta, inusata e stracciona
che finge d’essere sana …
e parla d’altro …
mentre s’affonda e muore.
Povera, povera Italia
del suo parlamento
che appar mercato
paese d’imperatori … di falsi principi
duchi, arciduchi e papi …
ad ognuno il suo seguito
ad ognuno la sua ola
Povera Italia dalle mille chiese
e dalle centomila sagrestie
Povera , povera Italia
avvinta dall’incertezza
paese di precariato e frustrazione
terra d’ignavi e d’impotenza schiava
Povera Italia paese senza popolo
cattedrale dell’ignoranza
che smette d’essere persino moltitudo
e resta solo plebe, instupidita attorno
ad un cristallo sognante … divoratore d’anime.
Sei trascinata in guerre … magazzino di morte
aereoporto d’un mondo
di cui non pronunci il nome.
Terra colonizzata pieghi la schiena
ad ogni nuovo padrone.
Ed il martirio tuo e delle tue coste
traforate e distrutte …
in nome di una divinità che non conosci
Povera, povera Italia
sei senza dignità … senza speranza
aspetti sempre lì … pronta all’osanna
che morto un Papa-Re
il prossimo salga al soglio.
Quando tu dici cose
che abbiano suoni già noti e già sentiti
uguali, in fondo,
a quel che, sempre, ognuno dice
che rientrino nel solco del programma
nell’usuale …
Bhè poco importa la qualità di quel che dici
il suono è già fruscio e ben s’acconcia
ad ogni orecchio
accontenta chi t’ascolta…non lo offende
non lo obbliga al pensier … non chiede niente
addomestica il cuor, scivola sull’abitudine
allora sì!
Regna la calma e nulla accade …
e nulla cambia
perchè il programma vero è già inserito
quel che tu dici lo segue … non spaventa
ma prova amico …
con parole nuove, con verità …oppure con la rabbia
prova, dicendo davvero quel che pensi
non quel che si deve o che conviene… prova!
Rompendo d’improvviso i loro schemi…
sparpagliando.
scompigliando le carte alle abitudini
prova a dicendo loro quanto essi siano lì, realmente nudi
prova a toccargli le catene,
facendo tintinnare il suono della loro schiavitù
ed il rumore tuo sarà molesto, forte il tuo odore
sbagliato quel che dici
sarà “malato” il tuo pensiero
folle il linguaggio
tu sarai offensivo … pazzo e funesto
molesto, incompetente, non scientifico
fanatico e assassino
prova … se vuoi a pensar controcorrente
ad osteggiare il loro “unico pensiero”
e, amico mio … sei pronto per il rogo
tu sei “carne bruciata”
Solo silenzio e rabbia
Attoniti!
Mentre memoria fugge
Inorridita!
Non c’è pietà, non c’è consolazione
Non ci sono parole
alla morte d’un popolo intero
Non c’è giustificazione allo sterminio … mai!
Quanta superbia … quanta tracotanza
quanta stupidità … quanto dolore
Da chi si crede figlio della grazia
E dimentica se stesso ed il suo sangue
Quanta disperazione … e quante lacrime.
Non ho parole, la mente mi si appanna
Solo dolore e schifo … e disperato guardo
deluso e inorridito della mia impotenza
e vedo, sì purtroppo vedo …ancora troppo bene
L’uomo dimenticare se stesso e il proprio Dio
Non c’è perdono per nessuno …
Non per chi lo fa
Non Per chi lo guarda e tace …
Non c’è perdono!
Qui!… Dove non c’è grazia