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Il colore della tarda estate
è il colore del nostro amore.
Il sapore della birra fresca quando hai sete
il suo sapore
Ti vivo, ti vedo e ti sento
Non ne sono mai stanco
Saperti vicina
È il profumo della casa
Il rumore del pane sfornato
Amo le tue mani, la tua fatica
Il tuo dolore.
Quella tua vita che non è passata inosservata
Amo le tue paure perché le posso fugare
Amo te
quel che sei, per come sei
Il calore della terra nella tarda estate
È il tuo calore
Esalta il raccolto, feconda il seme
E non rinuncia, non mi lascia mai.
Con lui, per lui, grazie a lui
io vivo
Alla sua vita stessa io mi riscaldo
Intiepidendomi l’anima salvandomi il cuore
Buon Dio fai che sia lunga
La sua vita ed il suo calore

T’ho visto ballare
come in un sogno
T’ho vista ascoltare la musica
Con tutto il tuo corpo
Ti ho visto e sentito vibrare con lei
Ti ho scorta in mezzo alla gente e ti ho riconosciuta
Piccola…
piccola sei nata ed ora cresci nel cuore
non chiedi permesso
Diventi un suono che è noto
una parte di me
Occupandomi l’anima, prendendoti il cuore
Come fossi da sempre padrona
Ti vivo d’anima sorella,ti sento
desiderio furioso
Acqua nel deserto della mia sete
Sei il pane della mia fame
Sei il fuoco nella mia oscurità
Voglio
Respirare il tuo respiro
Voglio
Il tuo corpo sul mio
Ti voglio, di voglia totale
Da solo, ti cerco
Come se fossi con me
Desidero la tua presenza
Voglio
Averti vicina
Fortuna, ti chiamo amore
Amore, ti chiamo fortuna
Un incontro…per caso può deviare una strada
Una scommessa già vinta, mi gioco col cuore
Aperto alla tua voce…attento…l’orecchio
Al tuo richiamo

Eccoli …di nuovo
ad innalzare roghi
a fare alte le pire
per bruciare gli eretici
Torqueimada moderni
incravattati e puliti
Con camicie nuove di diversi colori
Si aggirano sul video
fanno gli originali
Sino darti l’impressione d’essere tu l’antico
Vanno su internet
si vestono di chiaro
Ma sono sempre loro, non ostante il profumo
Sul loro cuore
là sotto la giacca firmata
Molto vicino…ad un gonfio portafoglio
ancora quel bastone e la boccetta
d’olio amaro
Parlan di filosofia…di trend…di libero mercato
Mai di potere
San travestirsi, loro!
L’han sempre fatto
Ratti proteiformi…travestiti da visoni
Sono i camaleonti delle televisioni
Ci han messo, è vero, qualche anno
Per ben confezionarci questo pacco
Ci hanno pensato, ripensato
Han riflettuto…e molto
Ci hanno provato e riprovato mille volte
Si sono ripresentati da svariate porte
Hanno cambiato la faccia…mutato il vestito
Si sono lavati spesso mani e viso
Ma se li fissi bene…
se gli guardi attraverso
Sono pur sempre loro…
non hanno niente di diverso

DONNE

Parlare di loro

della loro bellezza

Della pienezza 

o del vuoto profondo

Amarle,

se puoi come puoi

Per quanto poi

te lo lascino fare

Sentire

dei loro tempi  le esigenze

Il richiamo gentile della calma

Dolce sensazione di lentezza

Ascoltarle nei loro discorsi

quel parlarsi di tutto

quell’aprirsi dell’anima

come  fiore che schiude

Invidiar

di lor fertilità la meraviglia

che si ripete sempiterna

avere in sé la vita

Ricordare e capire

del loro parlare

Quell’amarezza antica

e quel dolore

Che è tutto loro

che è solo delle donne

Piccolo mondo, fatto di stranieri
Gente di corsa, che non si ferma mai
Nemmeno il tempo per vedere che cambi.
Quand’anche poi ci sian buone intenzioni
Letture giuste e buona educazione
C’è poco tempo, per sentire che dentro
In quella tua anima…impastata con le nostre
C’è movimento…gioia, e…sì anche dolore
Tu, che raccogli tutti i desideri
Tutti i sogni che ci siam scordati
Le mille angosce che ci hanno accompagnati
Basta guardare e sono in bella mostra
Nelle memorie che ci stanno attorno
Potremmo noi…non sbagliare mai
Sarebbe sufficiente l’ascoltarti in questo canto
che tu ci innalzi e che tutto ci circonda
Ma non c’è tempo… le orecchie son tappate
Il cuore è duro ed abbiamo troppa fretta.
Troppo arroganti siam, di padre in figlio
A noi, nessuno, ha insegnato ad ascoltare
quest’armonia …che è proprio la tua voce
Qua attorno poi c’è già molto rumore
in fondo, là …il fragor dei cingolati
I mille urli di questa pazzia
Che si diffonde e che tutto corrode
Cambia e snatura tutte le tue cose
anche i tuoi regali…e la saggezza
che tu ci hai scritto,
ovunque noi guardiamo
Noi che siamo la tua malattia
Piccolo mondo non scrollarci via

Chi ha vinto?
Avete abbattuto il tiranno?
Con abile mossa mordace prendeste il palazzo
In un solo giorno lo avete abbattuto col ferro e col fuoco
La rabbia ed il vostro coraggio han reso attonito il mondo
Il peso della vostra spada disperde le orde malvagie
Laggiù, dell’impero al confine
Voi no! Non coglieste quel sangue
Vedeste soltanto una lama
In forma di croce
Eroi…paladini…voi aurei giganti
Scopritori del fuoco…custodi di fiaccole
Giocaste…inventando le regole…la vostra partita?
Creaste, abbatteste, donaste e toglieste
Volete che stiamo a guardare?
Applaudiamo, cantiamo e balliamo, facciamo la ola?
Mangiamo la vostra banana
Facciam palloncini col vostro cewing-gum?
CHI HA VINTO?
All’orrendo teatrino…chi gioca…chi ride?
Chi tira le fila dei pupi selvaggi di questa scadente commedia?
Son cento…son mille? NO! Son molti di più
Sono quelli che avete ammazzato
Giocando a bandiera, facendo i cow-boys
CHI HA VINTO?
Chi ha rotto il vaso a Pandora
Voi, i campioni di tiro… che cosa volete?
Una bella bottiglia di whisky…un pesce guizzante
Magari un peluche…oppure una grande medaglia
MA NO!
Noi faremo di più
Taglieremo un chirurgico spazio al suono di bombe sapienti…per voi
Nel più alto dei cieli
Scriveremo di voi…con il nome, il cognome ed il vostro indirizzo
Sopra i libri di storia
SIA ONORE! SIA GLORIA A CHI HA VINTO!
Sia vino, il migliore…per voi…servito nei crani svuotati
Del vostro orrendo nemico
L’AMBROSIA; IL NETTARE E IL MIELE
Noi ve li porgeremo in quelli dei vostri marines

Non esiste…
davvero non può…
esistere l’impossibile
Voglio un mondo dove Francesco parli con Guevara
Loro han molto da dirsi.
Loro possono capirsi
Voglio un mondo dove il denaro
Non stia al centro…
sugli altari
altri son quelli che noi dovremmo adorare
Voglio un mondo dove l’amore non sia un concetto astratto
Ma sia! Di fatto,
nelle cose, in un mondo rifatto
Voglio un mondo che sappia , ovunque,
apparecchiar la tavola
Ogni sera, nell’ora della cena
Voglio un mondo senza guerra!!
Voglio Iddio sulla terra!!
Voglio un mondo che non giochi con la catena della vita
Lo vorrei per i miei figli,
per il mio gatto
A misura di ognuno
a vantaggio di nessuno
Non può esistere e davvero non esiste…l’impossibile
PERCHE’ IO CREDO
Che tutto questo possa
Essere vero

E gli anni passano e ti passano
Addosso, attraverso, dentro
“ il capirti meglio “ per farti capire
e impari linguaggi
modi di dire e trucchi
ma non sei mai più saggio…
solo più vecchio
tu sai dire più cose
mille parole riconosci e sai
ma gli anni passano ed inventan frasi
una, poi l’altra, come una collana
che te la vedon tutti
quando la porti addosso
al pari di un trofeo

Ascolta l’ultimo, sii l’ultimo
Se vuoi sentire la voce del tuo Signore
Non con la mente e il calcolo
Con il tuo cuore, con il tuo corpo, con l’anima tua
Dove non c’è la roba c’è assai meno rumore
Tu puoi sentirlo anche se parla piano

I poeti non vanno in paradiso!
Han troppi contatti con la verità.
Schiavi d’amore essi sanno vedere
di un’anima sin nel lato più oscuro.
Mangiano del frutto proibito sino al torsolo.
I poeti son tutti maledetti!
Sentono troppo, son troppo presenti.
Ascoltano, da sempre, il rumore della vita
San del suo odore.
Cercano nell’uomo il vizio e l’assurda vanità.
Sanno di sé…troppo…più del dovuto.
Trovano affascinanti quei segreti riposti
l’anima oscura dell’umanità
I POETI NON VANNO IN PARADISO.
Sentono di Dio il lato più nascosto
Cantano di Lui anche la voluttà.
I poeti non sanno dir bugie.
Schiavi dell’arte, prigionieri di un’istante.
Colgono il respiro agli angeli
Mentre ne ascoltano i sussurri,
Quando si parlano dell’amore

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