You are currently browsing the monthly archive for ottobre 2013.
Quel ch’è per me,
che è quello che io faccio
la mia espressione
ed anche il mio racconto.
Quel che di me rivelo
ed anche tutto quello
ch’io non dico.
Delle segrete fiabe,
dell’interno
che non si può svelare
dell’iraconda rabbia
che si denuda
e che si espone
ehe poi divien parola
Così come la calma ed il silenzio,
la conoscenza antica e la sapienza
dell’anima, del cuore
di quel che si può esprimere a parole
di quel che non è scritto,
che il tratto della penna non sorregge
che si rivela dietro e dentro.
Della confusa e rapida immanenza.
Dell’assenza di peso,
dell’essere solo
ed essere anche insieme.
Di tutto questo e d’altro,
di quel che parlo e dico
di quello che io tengo dentro al cuore
di Conoscenza
e della mia ignoranza
della stupidità dell’uomo
e della mia
Come posso narrarti
amico mio, fratello
degli anni, delle battaglie …
degli amori e dei posti
che mi hanno fermato,
le oasi ed i paesi in cui sono passato,
le cadute, e la gioia
come posso?
Se parole non bastano
al dire
Sono quello che vedi
e quei segni e la storia
sono qui … insieme a me
in fondo parliamo
d’un tempo ch’è breve
ch’è lungo … dipende
da come lo guardi
Una pausa,
nel nostro racconto
Non dirò, quindi,
d’un triste passato,
non racconterò le sconfitte
sarò quello che sono
che son sempre stato
perchè l’oggi
mi nasce da quel che ho passato
ed in fondo tu riesci, da sempre,
a capire gli incisi
le parole nascoste
in mezzo alle righe.
Ti racconto dell’oggi,
ti racconto di quello che sono
qui e adesso
Il resto lo potremo intuire …
volendo, sentire
In fondo mi sono assentato
soltanto un momento