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Sia pronta Antigone
s’allerti la Colomba
perchè la caccia è aperta
e più non servirà d’aver ragioni
allo sparare, al sangue, all’ammazzare
ci son stagioni che chiedono motivi
altre per spiegazioni e per racconti
ci son momenti che han significato
ed ogni passo dev’essere spiegato
altri momenti che son della follia
dell’odio e del rancore
che più non han motivi e non ne chiedono
sono gli stessi uomini?
Stella e croce nel cielo
sopra Gerusalemme e Babilonia
eppure Dio non c’è
lui se n’è andato
e siamo noi che lo abbiam cacciato
Lui ha girato il volto alla miseria
alla follia omicida.
Come al solito la storia si riscrive
per dar ragione e forza all’imbecille
perchè l’imperatore venga assolto
cenere sul capo, veste da pellegrino
tutto risolto, perdonato ogni peccato
domani scriveremo con la pietra
racconti graffiati nella roccia
e non ricorderemo…non sapremo
e prenderemo un impegno a ricordare
se ci sarà un domani
noi ci ritroveremo a raccontare
immemori assassini, mentecatti
nel sangue noi intingiamo la nostra penna d’oca
moralisti da strapazzo
gente da niente
formalisti inutili…senza coscienza
ed anche sta domenica andremo a Santa Messa
e pregheremo il nostro dio
per la vittoria
d’ogni demenza il senso s’è perduto
Ci sono molte persone
che ne han proprio bisogno
s’inventano ogni giorno d’esser normali
ad ogni alba sanno alzare un muro
ad ogni sera erigere un contrafforte
sono persone che stanno in gruppi chiusi
riempion le piazze di giacche e di cravatte
escono alla Domenica ora di messa
costruttori di scalini, società di muratori
per loro la barriera è fatta arte
per loro il clan…il gruppo è una cultura
per loro l’orda…non è affatto vergogna
Normale e Bianco per lor fa razza e pregio
sempre cercando la bandiera e la fila
Ed hanno regole per controllar l’immagine
decidendo da soli come farne descrizione
si inventan parametri, fanno misurazioni
modulandone i diritti
stabilendone doveri
sono gli stessi dei campi di cotone
sono gli stessi dei campi di sterminio
loro di razza hanno persino i cani
Misuran l’anima partendo dall’aspetto
e l’uguaglianza in base ad un colore
san costruire prigioni e manicomi
son quelli della rupe
son gli spartani
Loro, la spada, loro con la croce
loro con i confini
Loro…i normali
Ballando sopra al baratro
stolti, superbi e assenti
incauti perigliosi e dell’intorno silenti
E’ il ballo dei dementi nel convegno dei pazzi
Torre di Babele confine della sapienza
sordi, ritardati, scatole d’incoerenza
tutti parliamo assieme
smuovendo solo l’aria
pulpiti d’ignoranza ed altri pensan per noi
imboccandoci la vita ci insegnano la strada
giocandoci la partita
silenzio cerebrale, mozziconi di pensiero
non serve per ballare conoscere la canzone
come buratti danzano sull’orlo della vita
un piede posto è in fallo!
Dentro allo stesso nulla
senza guardarci attorno! La mente ottenebrata
accompagnati all’ara bestie sacrificali
applaudendosi il sangue santificano l’assassino
vuoto della coscienza, anime silenziate
un cristallo scompone il senso delle cose
rimandandoci musica e forse anche un messaggio
in una bottiglia vuota d’un mare senza approdo.
La marionetta danza e danza il burattino
cadono le città crollando sulle mura
interi imperi crollano e muoion gli imperatori
solo il sapiente osserva dall’orlo di conoscenza
Un ragazzo iniziò il primo passo
un uomo poi fece il secondo
un’eroe che imparò a contar sino a cento
Un microfono portò la sua voce nell’aria
un microfono e tanto coraggio
d’una radio ribelle
d’un ribelle alla radio
che spiegava la voce ed il cuore
in difesa di ogni diritto
E lasciò questo segno sul mondo
un ricordo ai fratelli, il suo sangue agli amici
La memoria che riempie la storia
che rindonda in ogni racconto
il ricordo del suo camminare
Camminare! E impare a contare
Voi perdeste signori del male
perdeste quel giorno sui binari del treno
voi perdeste la faccia, l’onore,
voi toglieste la maschera,
rivelandoci un volto mostruoso
voi spegneste il sorriso del mondo
era solo un ragazzo e sapeva contare
Or lo abbiamo imparato anche noi
la sua voce, il suo cuore
il colore stupendo di un’anima
signori del male non lo avete fermato
perchè non si può fare
perchè voi non potete, fermare un’idea
perchè voi non sapete contrastare un racconto
il racconto di un’uomo, un gigante bambino
un’eroe casuale, era uno di noi
impastato col cuore e col sangue
con sassi e colori, col mare e col vento
con il caldo e la lava.
Con il vino e l’ulivo
era uno di noi…ci ha inseganto a contare