Ci ho messo un poco per fare questo post. Ci ho pensato a lungo…il rischio era di fare leva sul pietismo, parlandovi di me. Fare il piagnisteo è davvero l’ultimo dei miei desideri.
Ancora una volta vi voglio dire, tranquillizzandovi, che non vi sto chiedendo niente. State tranquilli alla fine di questo post non dovrete nemmeno fare un sms da un euro.
Non vi chiedo nemmeno un’adesione, solo vorrei parlare e descrivere questa “sensazione”, questo “dolore”, pechè lo scrivere per me sta diventando come il respirare, un’attività normale, vitale, quasi automatica, anche se nessuno sembra volermene riconoscere la capacità ( per un poco di tempo ho accarezzato l’idea di farne il mio lavoro, di sentirmi poeta e scrittore ma pare che non sia possibile, se non hai fatto un passaggio televisivo o non sei figlio di…). Quindi non temete e soprattutto non moralizzatemi addosso, non cercate, maliziosamente, retroscena, non ci guadagno nulla. Non mi viene in tasca niente da tutto questo.
Ho paura, volevo dirlo!
Non l’ho avuta nemmeno quando il mio mondo e crollato e mi si è infranto addosso, togliendomi tutto…casa, lavoro, ogni garanzia…sino alla mia credibilità, distruggendomi la vita.
Non l’ho avuta le migliaia di volte che ho sfidato lo stato…il potere, il sistema.
Non l’ho avuta nemmeno il giorno in cui l’infarto mi ha portato sull’orlo della morte.
Oggi ho paura!
Paura del domani che non vedo più, che non dipende più da me e dalle mie forze, nemmeno nell’apparenza dell’illusione quotidiana. Mi è stato tolto il futuro. Tutto il mio agitarmi, il mio agire, il mio scrivere. Il mio stesso pensare, oggi e sempre di più domani diviene marginale…ininfluente, inutile. Molte parole di conforto, retoriche e vuote, potrebbero essere sprecate. Molti potrebbero dirmi “non mollare” oppure che so “resisti”…non tocca più a me, la società mi ha buttato ai margini…senza speranza di rientrare…ed ora mi racconta che è colpa mia se sono lì, che sono inutile…che sono un peso. Che tutto il mio percorso, una vita intera, altro non è stato che un fastidio…un’inutile avvicendarsi di giornate.
Altri come me,sempre di più, sempre più marginali, sempre più soli. Sempre più abbandonati a sé stessi, perchè i soldi non bastano, perchè lo stato non è assistenziale…perchè la cultura di sfondo sta cambiando, la democrazia morendo, la spiritualità e la compassione sono ridotte ad un nulla fastidioso ed inutile.
Perchè questo mondo è del più forte, del più furbo, del più bello, del più ricco e se tu non sei nulla di tutto questo, se non competi, se non puoi concorrere…bhè allora diciamolo “che cosa vivi a fare?”.
Tutto questo è passato, ormai è dentro nella mentalità della gente, li compenetra, è diventato comportamento, normalità…costume, per questo ho paura, perchè alcune forme di “crudeltà mentale” ormai sono “normali”…ed è strano il non averle piuttosto che il contrario, il compassionevole non è competitivo, non concorre alla crescita costante…non stimola l’altro al consumo ed alla libera concorrenza. Ho paura dicevo di quello che questa società sta diventando, persino nelle sue parti migliori.
Ho paura del pensiero unico, della cultura dominante…ho paura perchè sono ai limiti e basterebbe un nulla, una minima contrazione per gettarmi nel vuoto…direttamente fra le braccia della nera disperazione che distrugge ogni coscienza ed ho paura perchè sono lucido, presente e questo scivolare fuori io lo vedo…giorno dopo giorno. Tanto peggiore, disperante ed assurdo se , ancora senti, forse per un rimasuglio inspiegabile di supponenza, di valere qualche cosa. Se sai che il tuo scrivere ha un senso assoluto.
Però anche questo è secondario, perchè in qualche modo questi “margini” li avevi accettati, t’eri fatto una “ragione” d’essere altro che non un “competitore” in questa inutile ed assurda gara verso il baratro. Però oggi ti urlano che sei un peso, un’inutile orpello,un lusso che pesa sul futuro dei tuoi stessi figli. Ti negano il diritto minimo dell’esistenza, non c’è posto per l’inutile in una società in crisi
Ed ogni giorno che passa l’impotenza ti rode ogni fiducia, ogni prospettiva…il silenzio e l’ignavia ti circondano…ed anche se stai un piedi, anche se non hai mai abbassato lo sguardo in tutti questi anni …la senti che ti corteggia, è lei, è la follia e non è mai sola è sempre preceduta ed accompagnata da sua sorella, sua madre, sua figlia…La Paura.
É il chiudersi d’ogni prospettiva è l’assenza del domani è quel lumicino, quella speranza di luce che intuisci in fondo al tuo tunnel che si spegne. Che viene spenta da altri, mentre implicitamente ti giudicano e ti bocciano…quella stessa paura che ne ammazza tanti, che ogni giorno ne ammazzerà sempre di più perchè è l’unica cosa che ti abbiano lasciato…l’unica uscita.
Non so nemmeno perchè io vi abbia scritto tutto questo, perdonatemi, d’avervi arrecato fastidio. D’aver turbato il tranquillo scorrere delle vostre giornate. D’aver incrinato il fluire copioso della vostra “incontenibile indignazione” con il racconto, inutile e penoso, della mia fragilità. Però ho paura…e non l’ho mai avuta, non così, persistente, quotidiana...terribile e volevo raccontarvelo, perchè non credo di essere l’unico ad averla.
Ricordate la paura fa fare strane cose ed è parente strettisima della follia. Non era questa lo società futura che avevo immaginato, non questo amalgama compatto d’egoismo e chiusura fatto d’apartheid e di circoli elitari, no! Non era questo che n’immaginavo, non una società che “eliminasse i deboli”
15 commenti
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settembre 25, 2011 a 11:38 am
Maria
Ho paura anche io,come te.
settembre 25, 2011 a 12:11 PM
giorgina domenichelli
che dire non ci sono parole di consolazione,forse perchè anchìio ho paura del futuro
settembre 25, 2011 a 12:30 PM
agnese zonno
ciao, avrei voluto mandarti una mail via massaggi. un pò più privata, ma non sono capace… volevo solo dirti come la penso… c’è stato un periodo in cui ho avuto anch’io tutte queste paure e anche di più e ho chiesto aiuto , mi è stato risposto da un esperto che proprio il fatto di dubitare sulla mia sanita mentale era una garanzia che non’ostante tutto ero “sana”…, ho sempre cercato di credere e cerco di insegnarlo a mia figlia che la vita è un’altalena e che prima o poi tutto migliora, ti sembrerò ridicola ma ci credo ancora… quando leggo poesie che parlano di fratellanza, quando vedo tanta gente darsi da fare per migliorare le cose… si lo so che è una minoranza ma almeno ci sono!!!! nel nostro piccolo ci siamo, se è buio non cercare di vedere ma cammina a tentoni prima o poi troverai la luce o un amico con cui dividere la ricerca. credo davvero che per la maggioranza delle persone la vita sia difficile se non proprio impossibile ma la fratellanza e il rispetto possono migliorare le cose. adesso ti saluto scusa se ti sembrerò un pò scollegata,magari ho scritto più per me che per te. ricordati che nel bene e nel male tutti noi siamo un ‘esempio per qualcun’altro
settembre 25, 2011 a 12:46 PM
Elena
ciò che hai scritto mi ha colpito profondamente … non ho parole da scriverti in risposta … ti penso
settembre 25, 2011 a 1:23 PM
maria
Giandiego io ho imparato a conoscerti ed apprezzarti attraverso cio’ che scrivi, e lasciati dire che la consapevolezza che esistono persone come te mi da’ la forza ogni giorno di credere che la vita non sia solo quella che ci scaraventano addosso e che il mondo in fondo e’ piu’ vivibile di quanto pensiamo. Ho vissuto nel vuoto e buttato all’aria piu’ di quindici anni della mia vita, ma mi trovo oggi a lottare con le unghia e con i denti per tirare avanti. Il dolore mi ha resa piu’ forte. Cio’ che ieri accettavo oggi non lo sopporto piu’ e, a parte le giornate in cui l’angoscia vorrebbe prevalere, vivo e voglio andare avanti. Grazie anche alle persone come te. E Giandiego sai cosa credo? che a volte e’ proprio l’assenza fisica delle persone che vorresti avere a pesarti. Scrivere non basta. C’e’ bisogno anche di voci, di carezze, di vicinanza. . ♥ Maria
settembre 25, 2011 a 1:58 PM
loredana leonardi
Ti capisco….anch’io ho paura ,come te.Una paura continua.,ossessiva,per me ,per i miei figli,per i miei cari.Non so come uscirne,non vedo via di fuga,Per quello che puo’ valere,ti sono vicina.Sei riuscito ad espirimere cio’ che ho dentro e mi consuma ma non ho mai detto. .
settembre 25, 2011 a 5:02 PM
Paura. « LA CONOSCENZA RENDE LIBERI
[…] continua nel blog di Marigo Giandiego Like this:LikeBe the first to like this post. […]
settembre 25, 2011 a 5:03 PM
francacorradini
postato e linkato nel mio blog !
Ciao Giandiego
settembre 25, 2011 a 6:03 PM
antonello
è proprio questo il bello non trovare prima della morte il paradiso terrestre promesso da religiosi e oppurtunisti
a meno che non ci accorgiamo di vivere in un inferno in cui ognuno di noi può fare qualcosa
solo così il nostro momento di passaggio tra vita e morte descriverà a quell’io che muore la sua vita
il mio mi piace è:
castaneda o il suo mentore a scritto o detto che la morte ha rispetto di quelli che hanno vissuto e nell’incontro li lascia danzare per l’ultima volta
settembre 25, 2011 a 6:29 PM
francesco zaffuto
caro Giandiego
non so quali parole cercare, perché le parole non bastano. Ho inserito il tuo stesso post sul mio blog con un collegamento al tuo in segno di solidarietà.
un saluto
settembre 26, 2011 a 4:27 am
giuseppinazzena
“Solo quando avranno inquinato l’ultimo fiume, abbattuto l’ultimo albero, preso l’ultimo bisonte, pescato l’ultimo pesce, solo allora si accorgeranno di non poter mangiare il denaro accumulato nelle loro banche!” (Tatanka Lyotake -“Toro Seduto”-, capo Sioux, 1831/1890)
settembre 26, 2011 a 10:26 PM
francesco zaffuto
ti allego i commenti sul mio blog in relazione al tuo post
Adriano Maini ha detto…
Difficile trovare parole da dire in una situazione come quella attuale, tragica per tante, troppe persone.
25 SETTEMBRE 2011 21:49
Sandra M. ha detto…
Sono andata a finire di leggere. Non mi esce nulla , c’è tutto nelle sue parole.
25 SETTEMBRE 2011 23:13
Cavaliere oscuro del web ha detto…
Ogni giorno una nuova contro la maggioranza delle persone. Grande post che rispecchia purtroppo la realtà; saluti a presto.
26 SETTEMBRE 2011 15:05
I am ha detto…
Senza parole. Ha espresso perfettamente tutto lui.
26 SETTEMBRE 2011 17:43
Galatea ha detto…
Ogni mia risposta sarebbe superflua, le tue parole raccontano il mio sentire
(e dopo il tuo ultimo messaggio commento)
26 SETTEMBRE 2011 20:55
Francesco Zaffuto ha detto…
Caro Giandiego
ti siamo debitori per questo faticoso post e per la stessa Paura che ci hai comunicato. Non basta più l’indignazione, deve trasformarsi in programma di riscatto sociale.
settembre 27, 2011 a 9:01 am
Adriana Riccomagno (@Adrianakoala)
Non dobbiamo avere paura. Siamo in tanti a lottare per una società migliore!
settembre 27, 2011 a 1:38 PM
sergio
ciao, nessun fastidio, lo vedi lo vedi dai commenti che non sei solo?
ottobre 16, 2011 a 2:11 PM
giandiego
Sono sinceramente commosso da tanta partecipazione.Con il mio post intendevo esprimere uno stato d’animo ma anche rappresentare quello dei moltissimi che hanno paura, come e più di me e non hanno voce.La paura nasce dall’impotenza, sino a quando sei convinto di poter reagire riesci a dominarla, Quando però la speranza finisce e le porte le si chiudono in faccia, ti resta poco a cui attaccarti. Io ho il dono della scrittura e ne ringrazio la sorte ad ogni istante,ma quanti…sono silenti, e si fanno bloccare da questa pessima compagna…